La Procura di Palermo ha chiuso le indagini nei confronti di sette persone accusate di avere realizzato una discarica abusiva nel quartiere Falsomiele, a poche centinaia di metri dalle abitazioni. Agli indagati sono contestati anche il deposito e l’abbandono incontrollato di rifiuti pericolosi tra cui amianto mercurio e una carcassa di cavallo, interrati sopra una falda acquifera che riforniva i pozzi dei terreni agricoli vicini. L’avviso di chiusura delle indagini, che precede la richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato a Salvatore, Claudio, Veronica e Giuseppe Ribaudo, Francesco Ginex, Giovanni Cracolici e Stefano Levantino.
L’inchiesta è stata coordinata dal pm Geri Ferrara. Gli indagati gestivano un’impresa che forniva, con conferimenti giornalieri del costo medio di 250 euro l’uno, servizi di smaltimento e riciclaggio di rifiuti. La società che smaltiva illecitamente lucrava risparmiando i costi del conferimento lecito. I carabinieri, che hanno condotto l’indagine, sequestrarono il patrimonio aziendale dell’impresa dei Ribaudo compresi i 16 mezzi di movimento terra, per un valore di un milione di euro. Nell’area di 4 mila metri quadrati immersa negli agrumeti sarebbero stati conferiti 6.500 metri cubi di rifiuti. In appena 70 giorni gli inquirenti hanno filmato 58 episodi di smaltimento illecito.