L’esercito di Kiev avrebbe avviato un’importante operazione militare contro la città separatista filo-russa Sloviansk: utilizzando otto blindati e decine di soldati, gli ucraini hanno preso il controllo di una strada d’accesso a sud della città, smantellando un posto di blocco dei filo-russi. Qui sono ancora tenuti prigionieri gli osservatori dell’Ocse rapiti la settimana scorsa.
Fonti del ministero dell’Interno ucraino hanno fatto sapere che non verranno rilasciati commenti “finché l’operazione non sarà terminata”, offensiva che, se confermata, rappresenterebbe la prima grande risposta militare ai miliziani filo-russi.
Prima di annunciare l’abbattimento di un elicottero ucraino il portavoce dei filo russi della città dice: “È un attacco su larga scala – e ha aggiunto – il villaggio di Bilbassivka è stato occupato”. Il rilascio degli ispettori Ocse ha coinvolti Angela Merkel che ha chiesto l’intervento diretto di Putin in questa situazione.
E proprio in merito al ruolo dell’Ocse in Ucraina, Merkel, si legge in una nota diffusa dal portavoce della cancelliera: “ha fatto richiesta al presidente perché usi la sua influenza per risolvere la questione del personale dell’Osce”. Mentre a Donestk, circa 300 manifestanti hanno preso d’assalto la sede dell’ufficio del procuratore regionale. Sono almeno quattro i poliziotti rimasti feriti dal lancio di pietre contro l’edificio. Molti poliziotti sono stati aggrediti e disarmati dalla folla.
Atteso per quest’oggi un colloquio alla Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e Angela Merkel, il primo dall’inizio della crisi nell’ex Repubblica Sovietica.