L’attacco di Piero Pelù al concerto del Primo maggio e su Twitter parte l’hashtag #80euro, in riferimento alle sue parole.
Il rocker fiorentino si scaglia contro il premier Matteo Renzi, definendolo “il boy scout di Licio Gelli” e sostenendo di non volere “elemosine da 80 euro“, ma di voler lavoro.
Il primo è il responsabile Comunicazione del Nazareno, Francesco Nicodemo:
Da Fata Morgana alle scie chimiche ‘all’elemosina degli #80euro‘. Il cerchio di Pelù si chiude, non c’è che dire
— Francesco Nicodemo (@fnicodemo) 2 Maggio 2014
Il deputato del PD Giampiero Giulietti commenta invece sui social network:
Critico anche il giornalista Gad Lerner:
Piero Pelù in concerto è libero di dire ciò che vuole ma definire Renzi “il boy scout di Licio Gelli” per me resta palesemente una fesseria
— Gad Lerner (@gadlernertweet) 2 Maggio 2014
La critica mossa da Pina Picierno:
Il deputato del PD Marco di Maio:
Se a dare la linea agli oppositori del Governo #Renzi è Piero #Pelu, vuol dire che @matteorenzi sta lavorando bene e può star tranquillo…
— Marco Di Maio (@marcodimaio) 2 Maggio 2014
Beppe Grillo, invece, si è soltanto limitato a riportare testualmente sul suo blog l’attacco di Piero Pelù, allegando il video.