In 2500 in corteo dalla Casa del Popolo al “sasso di Barbato”, sul luogo della strage di Portella della Ginestra. Il lungo serpentone, tra la distesa di bandiere rosse e striscioni, è aperto dalla banda che intona le canzoni partigiane, seguita dai segretari della Cgil di Palermo Maurizio Calà, della Slc Cgil Maurizio Rosso e dalla segreteria nazionale Slc Cgil, guidata dal segretario Massimo Cestaro, con delegazioni di tutte le regioni.
Una Festa del Lavoro a Palermo dedicata quest’anno ai precari dei call center, dei teatri, delle orchestre, di tutti i settori della conoscenza. Presenti al corteo delegazioni di Fastweb, di Almaviva, di Telecom, di Accenture, di 4you, di H2g call, rappresentanti di tecnici e artisti del Teatro Biondo e della Foss, Rsu e tecnici della Rai, rappresentanze di ballerini, attori, artisti, musicisti, postini.
“Un anno fa Susanna Camusso aveva chiesto al presidente Crocetta di riconoscere lo status di vittime di mafia anche ai caduti per mano mafiosa prima del 1960. Di fatto ancora non è arrivata una risposta – dichiara Maurizio Calà, aprendo il comizio sul luogo dell’eccidio del ’47. – Quest’anno a Portella, nel 67° anniversario della strage, oltre a ribadire con forza la fine del segreto di Stato sulla strage di Portella, chiediamo al presidente della Regione, che dell’antimafia ha fatto il suo vessillo, di ridare onore e dignità e di riconoscere formalmente con una legge il sacrificio dei 60 sindacalisti, quasi tutti riconducibili alla Cgil, uccisi fra il 1944 e il 1960. Così come aveva fatto il presidente della Repubblica Napolitano, quando è venuto nel maggio 2012 a Portella rendere omaggio alle vittime, chiedendo di tenere alta la memoria storica sulla prima strage della Repubblica Italiana”.
“Una manifestazione meravigliosa, un grande movimento aggregativo di solidarietà e di bellezza, dedicata a tutti i lavoratori precari”, afferma il segretario Slc Maurizio Rosso. Sul precariato la Slc Cgil nazionale porta avanti la sua azione per chiedere una legislazione di sostegno. “Occorre una legislazione di sostegno alla contrattazione collettiva che indichi soluzioni al dilagare del precariato sapendo che da solo il mercato del lavoro non può garantire una risposta se prima non arriva una ripresa economica e non si fanno ripartire i settori produttivi. Purtroppo i primi atti del governo Renzi non sembrano andare in questa direzione”.
Tra i lavoratori dei call center in difficoltà sfilano gli operatori di Almaviva: “Lunedì e martedì sono in programma due assemblee per organizzare la mobilitazione di settore il 4 giugno a Roma organizzata da Cgil Cisl e Uil – dice Massimiliano Fiduccia, Rsu Slc Cgil di Almaviva – Sarà preceduta da iniziative a livello territoriale. Ad Almaviva i 3.500 lavoratori sono in regime di solidarietà, con uno dei due siti, quello di via Cordova con l’affitto scaduto. Siamo a tutti gli effetti degli abusivi”.