La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha incontrato oggi a Montecitorio una delegazione di dipendenti di Almaviva Contact, la società leader di mercato in Italia nella gestione di call center per aziende private ed enti pubblici. I lavoratori hanno espresso alla Presidente della Camera tutta la loro preoccupazione per la gravissima crisi che sta vivendo l’intero comparto produttivo, che nel Paese occupa circa 80 mila persone, a causa di gare al massimo ribasso e delocalizzazioni selvagge.
I dipendenti Almaviva, in particolare, hanno sottolineato che potrebbero essere a rischio i circa 10 mila posti di lavoro distribuiti nelle sedi di Palermo, Milano, Roma, Napoli, Catania e Rende. “Alla vigilia del giorno dedicato alla Festa dei lavoratori, ho incontrato i dipendenti Almaviva Contact per sottolineare l’impegno da parte delle istituzioni verso i call center, che rappresentano ormai una parte significativa del sistema produttivo italiano”, ha dichiarato la Presidente.
“Sono lontani i tempi in cui questo settore era il primo, provvisorio impiego di giovani che dovevano pagarsi gli studi. Nei call center opera oggi una forza lavoro matura, altamente scolarizzata e con un elevato livello di professionalità”. La Presidente della Camera ha messo in evidenza che “la globalizzazione deve riguardare anche l’esportazione dei diritti che abbiamo conquistato. La delocalizzazione selvaggia va contrastata perché al tempo stesso lascia a casa i lavoratori italiani e sfrutta i lavoratori di altri Paesi”.
Boldrini ha annunciato inoltre l’intenzione di segnalare la vertenza Almaviva ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico. “La prossima settimana – ha aggiunto la presidente della Camera dei deputati – cominceranno anche le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui call center che sta svolgendo la Commissione Lavoro della Camera. Infine, farò il possibile, d’intesa con i gruppi parlamentari, per accelerare il recepimento delle nuove direttive europee sugli appalti, orientate a scoraggiare il meccanismo del massimo ribasso che va a discapito della dignità del lavoro”.
I lavoratori di Almaviva Contact hanno incontrato anche il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova. “L’incontro – si legge in una nota del ministero del Lavoro – ha affrontato i principali problemi che caratterizzano la grave condizione in cui si trovano i lavoratori di Almaviva, con quasi 8 mila dipendenti in contratto di solidarietà e una prospettiva futura dai contorni molto incerti. Insieme alla condizione dei dipendenti Almaviva, è stata sollevata la situazione occupazionale dell’intero comparto dei call center in Italia. All’origine della crisi, la tendenza ad abbattere i costi attraverso la delocalizzazione del servizio fuori dai confini del nostro paese”.
“Nel corso dell’incontro con il sottosegretario – continua la nota del ministero del Lavoro – è stata riferita la vicenda del comune di Milano, che ha emesso un bando per il servizio di call center con parametri economici e condizioni di fornitura assolutamente incompatibili con i costi minimi del lavoro, a conferma del continuo ricorso alle gare al massimo ribasso. Al termine dell’incontro, il sottosegretario Bellanova, consapevole della forte rilevanza occupazionale che ricoprono i call center, soprattutto nel Mezzogiorno, ha espresso l’impegno di intraprendere un percorso in grado di rispondere alla situazione e di trovare una soluzione inclusiva al problema”.