L’economia più grande del mondo è quella cinese. Si, nonostante le previsioni che vedevano il grande dragone orientale possibile numero 1 solo nel 2019, sembra essere stata smentita. Secondo quanto riporta il Financial Times, prendendo in considerazione lo studio dell’International Comparison Program della Banca mondiale, per la prima volta dal 2005 subisce un aggiornamento, il sorpasso economico della Cina sugli Stati Uniti potrebbe arrivare già entro la fine del 2014.
Con buona pace dello Zio Sam lo scettro di economia più forte potrebbe passare nei palazzi di Pechino. L’Icp, dopo avere ricercato, confrontato e analizzato prezzi dei beni e dei servizi, ha concluso che il denaro, la moneta, ha un flusso maggiore di quello previsto nei Paesi più poveri, facendo così crescere la dimensione relativa delle economie di mercato emergenti. Nelle stime effettuate dallo studio viene preso in considerazione il potere d’acquisto, riconosciuto come indicatore migliore per potere mettere a confronto le dimensioni delle economie.
Nel 2005 l’economia cinese, almeno nelle stime dello studio preso in considerazione, era circa la metà di quella americana. Ma nel 2011, forse andando contro quello che ci si aspettava da più parti, l’economia cinese era già l’87 per cento di quella statunitense. Certo il risultato però non è propriamente tutta farina del sacco cinese: infatti, il metodo di calcolo che non sfrutta più i tassi variabili, ma il potere d’acquisto (PPP purchasing power parity), ha dato dei risultati più affidabili nel confronto tra le economie.
La conclusione del Financial Times è piuttosto semplice: considerata la crescita cinese del 24 per cento dal 2011 al 2014 e quella americana, nello stesso periodo, del 7,6 per cento, stime del Fondo Monetario Internazionale, la Cina sta per raggiungere, se non lo ha già fatto, gli Usa.
Un’immagine rivoluzionario del quadro economico mondiale. Dal 2005 sono diverse le cose che sono cambiate nel quadro mondiale: l’economia indiana è divenuta la terza dopo aver occupato il decimo posto nel 2005. L’economia indiana ha quasi raddoppiato il suo volume, nel 2005 il suo Pil era pari al 19 per cento di quello statunitense, mentre nel 2011 è cresciuta al 37 per cento.
Nei primi dodici posti della classifica dell’economie mondiali troviamo la Russia, il Brasile, il Messico e l’Indonesia, mentre a causa degli alti costi di produzione e la poca crescita Giappone e Regno Unito si piazzano indietro rispetto alle tabelle del 2005. La Germania rimane stabile in classifica, ma migliora la sua posizione relativa, mentre l’Italia rimane ancorata al suo undicesimo posto.