Primo maggio, festa del Lavoro, piccoli negozi chiusi e grandi centri commerciali aperti. Una circostanza che si verifica per ogni festività (Pasquetta e 25 aprile le ultime in ordine di tempo) e che ogni volta scatena il dibattito tra sostenitori della globalizzazione e difensori della piccola attività commerciale.
Sulla questione è intervenuto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari (Ncd). “Attualmente alla Camera, nella Commissione Attività produttive, è in corso l’esame di un disegno di legge che punta a ripristinare una serie di limitazioni. Una battaglia che molti motivano con l’intento di difendere la piccola distribuzione che, a causa delle aperture festive, sarebbe schiacciata da quella grande. Ma – sottolinea la senatrice – è bene chiarire che l’attuale normativa è la conseguenza di quel processo di globalizzazione che ha investito anche il mondo del commercio. Oggi, attraverso internet è possibile comprare da casa in qualunque momento, indipendentemente dal giorno. Quindi non è garantendo la chiusura festiva degli esercizi commerciali che si tutelano i piccoli negozi. La guerra contro gli ipermercati è antistorica, e rischia soltanto di fare danni. La tutela dei piccoli esercizi si attua, invece, su un altro piano, su quello delle produzioni di qualità, della specializzazione in lavorati che possono essere un valore aggiunto rispetto ai prodotti offerti dalla grande distribuzione”.
“Per quanto riguarda il Ministero – conclude Vicari – seguiamo con attenzione e disponibilità il confronto parlamentare e l’auspicio è che possa emergere una posizione che porti ad individuare strumenti capaci di aiutare i piccoli esercizi a difendersi e crescere. Sgravi fiscali e sistemi incentivanti a favore della piccola distribuzione erogati e gestiti dai Comuni, in accordo con il Ministero, possono rappresentare soluzioni valide, ma nel pieno rispetto di quanto si è fatto finora in termini di liberalizzazione degli orari commerciali”.