I dati sull’occupazione mostrano un leggerissimo miglioramento, ma sembra ancora molto presto per potere parlare di una vera ripresa occupazionale. La disoccupazione a marzo è in calo, nel confronto congiunturale, dello 0,1 per cento, mentre in diminuzione dello 0,7 per cento nel confronto con l’anno scorso. Mentre il tasso di disoccupazione rimane ai massimi livelli da quando, nel 2004, si fanno le rilevazioni mensili, e anche nelle rilevazioni trimestrali, dal 1977.
Secondo i dati Istat rispetto allo scorso mese la disoccupazione decresce per la componente maschile dello 0,6 per cento, mentre quella femminile è cresciuta dello 0,4 per cento. In termini tendenziali il numero di disoccupati, invece cresce per le donne del 5,4 per cento e per gli uomini del 7,2 per cento. In termini congiunturali, il tasso di disoccupazione maschile, è pari al 12 per cento: aumenta quindi in termini tendenziali dello 0,8, ma diminuisce in termini congiunturali dello 0,1 per cento. Il tasso di disoccupazione femminile è del 13,6 per cento, rimanendo stabile nel confronto congiunturale ma crescendo dello 0,6 per cento su base annua.
Ma è la disoccupazione giovanile a destare, come sempre, preocuppazione. Sono infatti il 42,7 per cento dei giovani tra i 15 e i 24 anni senza lavoro. Su base congiunturale il dato rimane stabile, ma l’aumento nel confronto annuale è di 3,1 punti percentuali. I dati provvisori diffusi dall’Istat indicano che sono circa 683 mila i giovani in cerca di lavoro.