Dopo un’intesa di massima raggiunta tra Confindustria e sindacati, nella tarda serata di ieri, al tavolo di trattativa aperto in prefettura, a Caltanissetta, sono stati rimossi a Gela i blocchi alle vie di accesso al petrolchimico dell’Eni, che i lavoratori dell’indotto avevano istituito autonomamente per protestare contro il licenziamento di un centinaio di dipendenti. Stamani la situazione è tornata ad una apparente normalità, con i cambi-turno regolari e il libero transito di uomini e mezzi ai cancelli dello stabilimento.
Confindustria e le imprese Sicilsaldo ed Ergomeccanica, che hanno vinto l’appalto del contratto quadro di manutenzione del petrolchimico, si sono impegnate ad assumere tutti i 145 dipendenti provenienti dalle ditte Smim Impianti e Tucam che prima gestivano quei lavori ed ora sono rimaste senza commesse. L’accordo verbale, sollecitato dal prefetto, Carmine Valente, per abbassare la tensione tra i dimostranti e per prevenire disordini, dovrà essere formalizzato il 2 maggio in un’apposita riunione tra le parti.
Nel frattempo, la polizia ha aperto un procedimento a carico di quei lavoratori identificati che ieri hanno impedito l’accesso in fabbrica a un pullman di tecnici e dirigenti della “Raffineria di Gela Spa”, tra cui l’amministratore delegato, Claudio Zacchigna, che ha sporto denuncia in commissariato per violenza privata.