Continua l’emergenza abitativa a Palermo dove le famiglie senza tetto del comitato di lotta “PrendoCasa” hanno occupato stamattina gli uffici dell’assessorato comunale alla Partecipazione, Decentramento, Servizi Anagrafici, Migrazione e Servizi Demografici in piazza Giulio Cesare.
Gli occupanti chiedono che l’assessore preposto Giusto Catania registri la residenza anagrafica degli edifici che gli stessi manifestanti hanno occupato a scopo abitativo nei mesi scorsi, ossia di non applicare l’articolo 5 del “piano casa” firmato da Renzi e Lupi che impedisce l’iscrizione di chi vive in case occupate.
La norma, afferma Emiliano Spera portavoce del comitato, “impedisce di fatto il godimento effettivo di diritti fondamentali che dovrebbero invece essere garantiti senza alcuna discussione”. La residenza, sottolinea Spera, “è il requisito essenziale per accedere ai servizi sociali, scolastici, sanitari e assistenziali e non crediamo sia assolutamente accettabile che esista e venga recepito un articolo che abbia ricadute dirette negative sulla sfera dei bisogni primari”.
Secondo quanto riferisce il comitato, l’assessore “ha preso l’impegno di fare pressione sulla giunta e sulla Prefettura affinché venga convocato un tavolo tecnico che prenda in esame” le loro richieste. Il comitato ha deciso comunque di “continuare la sua mobilitazione per un diritto all’abitare che sia concreto”. Prevista una manifestazione per il 17 maggio.
L’assessore alla Partecipazione e ai Servizi demografici Catania dopo aver incontrato i manifestanti ha detto che “non ci sono possibilità discrezionali da parte del Comune di Palermo sull’applicazione di tale legge che, non essendo affatto un deterrente alle occupazioni abusive, tuttavia rischia concretamente di amplificare il disagio sociale.”
“Si è trattato di un incontro pacifico: non vi è stata alcuna occupazione degli uffici comunali che, anzi, hanno svolto la propria attività senza alcuna interferenza – continua l’assessore Catania – inoltre abbiamo ribadito l’impegno del Comune, manifestato in più sedi dal Sindaco Leoluca Orlando e dall’Assessore Agnese Ciulla, per affrontare e risolvere l’emergenza abitativa della città, anche attraverso un tavolo tecnico promosso dalla Prefettura, insieme all’Agenzia nazionale dei beni confiscati, la Regione e altre istituzioni”
“Infine – conclude Catania – ci siamo impegnati a verificare, anche con il supporto degli altri Comuni d’Italia, gli effetti che questo decreto può produrre in riferimento ad eventuali violazioni dei diritti costituzionali in materia di istruzione e salute.”
Nel capoluogo siciliano non si contano più ormai i casi di occupazioni abusive di edifici pubblici e di proprietà della Curia. Solo ieri è stato registrato un altro caso e trenta alloggi sono stati sgomberati in via Rocco Chinnici a Carini, in provincia di Palermo.
(Foto d’archivio)