Tre persone sono state fermate dai carabinieri con l’accusa di intestazione fittizia di beni nell’ambito di un’indagine antimafia sulla cessione a prestanome di un’impresa di Borgetto (Palermo) che è stata sequestrata.
Si tratta “Euro calcestruzzi di Scrozzo Filippo & c. Snc”, del valore stimato di 400.000 Euro. L’indagine, coordinata dala Dda di Palermo, è stata avviata nel 2012. Una quarantina i militari impegnati nell’operazione, con l’ausilio di un elicottero.
In manette sono finiti Benedetto Valenza, 52 anni, nato a Borgetto ma residente a Partinico; Filippo Scozzo, 57 anni, di Borgetto; Giuseppe Giaimo, 49 anni, anche lui di Borgetto.
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L’operazione di oggi è una costola delle indagini convenzionalmente denominate “Benny” e “Benny 2”, condotta dai Carabinieri di Partinico e Monreale, nel 2009 e 2012 con l’arresto di diversi imprenditori, operanti nel settore della produzione e trasporto di calcestruzzo, prestanomi di Benedetto Valenza, imprenditore di Borgetto nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo, figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto nonché vittime di lupara bianca poiché uomini d’onore legati al gruppo di Gaetano Badalamenti.
Benedetto Valenza, sebbene non condannato per 416 bis, è da sempre ritenuto vicino alla locale consorteria mafiosa capeggiata dalla famiglia Vitale tanto che, nel 2001, era possibile confiscarne l’impero industriale. È dunque acclarato che Benedetto Valenza sia stato negli anni ‘90 l’imprenditore di riferimento nella produzione di calcestruzzi delle famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca e che le sue imprese siano state agevolate nel libero mercato, raggiungendo una posizione di monopolio grazie alla protezione di Cosa nostra.
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L’indagine “BENNY 3” ha avuto origine nel mese di maggio 2012 quando i Carabinieri della Compagnia di Partinico, dimostrando capacità di penetrazione info-operativa sul territorio, avevano percepito che Benedetto Valenza avesse ricominciato ad occuparsi della fornitura di calcestruzzo.
Nel frattempo, infatti, era sorto in via Dommartino n. 26 di Borgetto un nuovo impianto di calcestruzzi denominato “Euro Calcestruzzi di Filippo Scrozzo & C. snc”. Gli accertamenti esperiti dagli inquirenti consentivano di accertare che tale attività, formalmente intestata a Filippo Scrozzo, ex-dipendente della ditta di “Camilli Flora”, fosse di fatto gestita da Benedetto Valenza. La compagine societaria risultava composta oltre che da SCROZZO Filippo Scrozzo, socio amministratore titolare del 50,50 % delle quote societarie, anche da Giuseppe Giaimo che vantava il 49,50 % delle quote.
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Raccogliendo una serie di elementi si è andata convalidando l’ipotesi di falsa intestazione di beni. Valenza aveva avviato un nuovo impianto di produzione calcestruzzi intestato al suo ex-collaboratore Filippo Scrozzo e a Giuseppe Giaimo, ma di fatto gestito da lui, e con tale impresa aveva rapidamente riconquistato la fetta di mercato della commercializzazione del calcestruzzo, persa a seguito del sequestro pregresso dei suoi impianti.
Tutti gli imprenditori della provincia palermitana e trapanese si rivolgevano a “Benny” per gli ordini, per concordare il prezzo e il trasporto delle forniture di calcestruzzo, offrendo così indiscutibile conferma del suo ruolo di dominus nell’attività imprenditoriale della “Euro Calcestruzzi”. Nei vari colloqui intercettati, emergeva la costante presenza di Benny presso l’impianto di Borgetto mentre discuteva con i fittizi titolari, Scrozzo e Giaimo, di fatture e pagamenti ricevuti in assegni da clienti per la fornitura del calcestruzzo.
Benedetto Valenza aveva adottato l’escamotage di farsi assumere quale geometra presso la ditta Cucinella di Partinico, impegnata nella commercializzazione di ferro, la cui produzione è sempre abbinata, nella realizzazione di opere edili, a quella del calcestruzzo. Con tale stratagemma l’indagato, non solo si adoperava nella commercializzazione del ferro, rispettando così il “contratto di lavoro”, ma talvolta si occupava per alcuni clienti del pacchetto completo, fornitura sia di ferro che di calcestruzzo.
Con il provvedimento cautelare è stato, altresì, disposto il sequestro preventivo della società e del complesso aziendale della “Euro Calcestruzzi di Filippo Scrozzo & C. snc, sita a Borgetto (PA) via Dommartino snc, per un valore di circa 400.000 euro. Le indagini esperie hanno consentito di dimostrare la manifesta sproporzione tra il valore dell’impianto di calcestruzzo e la capacità reddituale di Benedetto Valenza, avuto riguardo anche ai lunghi periodi di detenzione sofferti dall’indagato, che hanno evidentemente precluso la materiale disponibilità di acquisire le risorse finanziarie idonee ad avviare un impianto di calcestruzzo ed a gestirlo in via ordinaria, come in effetti avvenuto, dimostrando così di avere attinto a risorse finanziarie abilmente occultate e sfuggite quindi ai procedimenti di prevenzione instaurati nei suoi confronti.