“La Regione cambia le regole ed il numero di imprese che non potranno beneficiare del contributo in conto interessi per le annualità 2009, 2010, 2011 e 2012 è destinato a salire vertiginosamente in un momento così delicato per le Pmi siciliane”. È la denuncia di Massimo Romano, presidente del Confidi Caltanissetta, il Consorzio di garanzia collettiva dei fidi costituito da piccole e medie imprese industriali della provincia nissena.
Il contributo in conto interessi è un contributo concesso a fronte della stipula di un finanziamento a medio lungo termine che consente all’impresa beneficiaria di sostenere oneri finanziari ridotti rispetto a quelli di mercato.
Secondo i provvedimenti regolamentari pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 12 del 21 marzo 2014, sono state modificate le modalità di accesso ai contributi in conto interessi per le imprese socie dei confidi siciliani.
Non sono solo cambiati i criteri già adottati in passato per i precedenti bandi ma si è proceduto anche alla radicale modifica dei principi ispiratori della norma. Pertanto oggi molte aziende siciliane che nel tempo, in virtù della L.R. 11/05, credevano di aver maturato legittimamente il diritto di percepire i contributi in c/interesse, non percepiranno nulla.
Nel corso di questi mesi il Confidi CL insieme agli altri confidi aderenti a Rete Fidi Sicilia ha avanzato numerose proposte di modifica ai provvedimenti che dovevano essere emanati ma la Regione – tuona il presidente di Confidi CL – non ha colto lo spirito dei rilievi rivolti a tutelare il diritto di tutte le imprese siciliane a percepire il contributo in questione.
Le risorse finanziarie destinate ammontano a 10,4 milioni di euro per il 2009, 10 milioni per il 2010, 10,4 milioni per il 2011 e 3,86 milioni per l’anno 2012. Le nuove disposizioni prevedono che il contributo sarà liquidato per annualità e a riparto tra le imprese aventi diritto.
“Sono stati inspiegabilmente esclusi dal beneficio tutti i finanziamenti (sia a breve termine che a medio lungo) accesi sino al 31.12.2008 – denuncia Romano – rientreranno soltanto le operazioni perfezionate dal 1° gennaio dell’anno 2009 sino al il 31 dicembre 2012 purché in essere alla data del 30 settembre 2013. Con questi paletti sono tagliate fuori dal beneficio la stragrande maggioranza dei finanziamenti a breve termine e a medio e lungo termine con erogazione antecedente al 1° gennaio 2009.
Tutto ciò crea un grave danno agli imprenditori del nostro territorio e non solo. Riteniamo incomprensibile la ratio della norma. – afferma il presidente del Confidi CL – Se a questo aggiungiamo anche un dualismo interno al sistema bancario in cui alcuni istituti di Credito, su affidamenti a breve, non rilasciano le attestazioni alle imprese necessarie per l’istruttoria delle istanze per le suddette criticità rilevate nei bandi, emerge un quadro drammatico e caotico. Inoltre in quei casi in cui l’attestazione viene rilasciata, alcune banche chiedono all’impresa di corrispondere “un obolo” per la sua produzione. Chiediamo pertanto una maggiore e fattiva collaborazione sul tema da parte dell’ABI per interloquire con la Regione non dimenticando che le nostre imprese sono anche clienti delle banche.
Il nostro Confidi – conclude Romano – coinvolgerà le Associazioni di categoria, ed in particolar modo Confindustria, su questa delicatissima problematica, chiedendo di sostenerci in questa comune battaglia verso la Regione a tutela degli interessi delle imprese siciliane, prestando altresì la nostra assistenza a tutte le aziende che intendono presentare le istanze per l’ammissione al beneficio del contributo entro il termine di scadenza del 30 maggio 2014”.