L’ennesima occasione sciupata. Il Catania torna in Sicilia con quattro reti sul groppone e la sensazione di avere perso una grandissima chance per ritornare in corsa. Di fronte c’era un Verona in splendida forma, è vero, ma la contemporanea sconfitta di tutte le dirette concorrenti per la salvezza imponeva di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Adesso la squadra può solo attaccarsi alla matematica che ancora non la condanna. Cinque punti da recuperare in tre partite, tanti ne rimangono. E al Massimino domenica arriva la Roma.
Fino alla fine Maurizio Pellegrino cercherà di fare in modo che i suoi ragazzi non si lascino andare: “Dal punto di vista mentale diventa tutto difficile, ma abbiamo il dovere di provarci fino alla fine”.
Pellegrino non cerca alibi per la prova della sua squadra e non si nasconde dietro un dito. “Potevamo fare sicuramente meglio e i primi 10 minuti dovevano essere un campanello d’allarme, avevamo capito che non eravamo entrati da subito in partita, speravamo che i minuti passassero e invece è arrivato il gol e nella situazione in cui siamo non è semplice reagire, anche se ci abbiamo provato”.
Adesso non rimane che onorare le ultime tre gare e sperare nell’imprevedibilità del calcio: “La situazione non è bella, quotidianamente la si vive con difficoltà, ma siamo anche coscienti che il campionato bisogna finirlo bene”.