È durato più di un’ora il colloquio tra Matteo Renzi e Giorgio Napolitano, al Quirinale, sui temi caldi delle riforme. Il premier è rientrato a Palazzo Chigi a piedi e subito è stato “assalito” da passanti e turisti ai quali si è concesso brevemente prima di tornare a lavoro: “Ora rientro senno’ non si lavora più”, ha detto congedandosi.
Nessun commento invece per i giornalisti che hanno domandato quale fosse l’esito del colloquio con il Capo dello Stato. Il presidente del Consiglio aveva detto ieri a margine delle celebrazioni per il 25 aprile che oggi sarebbe stato atteso al Colle per parlare delle riforme istituzionali che stanno attraversando un momento particolarmente delicato, specie perché si è in piena campagna elettorale. Non è chiaro se per questo motivo il piano delle riforme subirà uno slittamento o se il premier è intenzionato a procedere.
Per questo, al netto delle oscillazioni di Forza Italia, il primo obiettivo del presidente del Consiglio è mettere in sicurezza il Senato delle Autonomie dentro il Pd. Con una full immersion di incontri a partire da lunedì, quando Renzi vedrà sia Finocchiaro sia Luigi Zanda per poi affrontare personalmente i senatori e capire se ci può essere una mediazione in vista della presentazione mercoledì del testo base in commissione.
Il premier Matteo Renzi, parlando con i suoi dopo l’incontro al Quirinale con il Capo dello Stato, ha derubricato le “fibrillazioni” degli ultimi giorni sulle riforme come “pulsioni elettorali”. Parlando con i suoi, il premier, che si è dimostrato molto tranquilli, ha spiegato di essere “a un passo dal chiudere positivamente la partita delle riforme”.
L’orizzonte dell’azione di governo “resta il 2018. Abbiamo davvero troppo da fare, troppo da cambiare per lasciarci distrarre da chi vorrebbe che non cambiasse mai nulla in questo paese”.
Portare a compimento l’iter parlamentare delle riforme con la loro approvazione definitiva “sarebbe un risultato storico, per ottenere il quale è importante il confronto parlamentare, preservando il patto del Nazareno – ha detto il premier Renzi ai suoi -. Ecco perché la settimana che si apre sarà ricca di occasioni di confronto sulle riforme: l’incontro con il gruppo Pd del Senato, la preparazione del seminario del Pd”.