Enrico Letta, in una lettera al Corriere della Sera, ricorda gli spari di un anno fa davanti a Palazzo Chigi durante il giuramento del suo governo. Nella sparatoria rimasero feriti due carabinieri e l’ex premier scrive: “La difesa delle istituzioni. Per essa si può morire. Anche nell’Italia di oggi. L’insegnamento che da quella tragedia rimane e’ in fondo controcorrente in un tempo in cui si fa fatica a riconoscere il ruolo delle istituzioni. L’onore, il rispetto e la difesa di queste appaiono spesso valori antichi, superati. Non deve essere cosi”.
Sul ferimento dei due militari Enrico Letta scrive: “Francesco Negri, se l’e fortunatamente cavata, l’altro, il brigadiere Giuseppe Giangrande, ha visto la sua vita cambiata per sempre e ha iniziato un vero e proprio calvario che sta affrontando con una dignità e fermezza che sono di esempio”. E sul sacrificio di Giangrande scrive: “avvenuto nel luogo simbolo della nostra democrazia ci ricorda quello di tutte le persone che per le nostre istituzioni rischiano la vita in Italia e nelle missioni internazionali di pace”. L’ex primo ministro ricorda l’importanza del ruolo del presidente Napolitano: “La fermezza con la quale il Presidente della Repubblica ha indirizzato quei passaggi garantendo la continuità istituzionale e rassicurando tutti, senza che l’evento, tragico ma isolato, facesse ingiustamente deviare il corso delle cose”.