Il Gip di Palermo Fernando Sestito ha scarcerato anche il terzo dei tre indagati per l’omicidio dell’avvocato Enzo Fragalà, aggredito e ferito a morte la sera del 23 febbraio 2010 e spirato in ospedale tre giorni dopo. A lasciare il carcere è stato Antonino Siragusa, dopo che – sempre per mancanza di gravi indizi – il giudice aveva revocato gli ordini di custodia che lui stesso aveva emesso nel luglio 2013, nei confronti del presunto killer, Francesco Arcuri, e di un altro uomo, Salvatore Ingrassia, che con Siragusa avrebbe dato sostegno e supporto logistico proprio all’assassino. Il giudice ieri ha accolto la richiesta dell’avvocato Vincenzo Giambruno.
Le tesi dei pm Maurizio Scalia, Nino Di Matteo e Carlo Lenzi si basavano sulle dichiarazioni della pentita Monica Vitale e su alcune intercettazioni recuperate dai carabinieri nell’ambito di altre indagini, effettuate dalla polizia. Ma in un caso, la captazione di una telefonata in cui si faceva riferimento a un “coso di legno”, che potrebbe essere il bastone usato per pestare Fragalà, la voce di Arcuri non è risultata individuabile, per la brevità del suo intervento nell’ambito della conversazione. Le riprese video effettuate invece dalla telecamera di sicurezza di un negozio non darebbero la sufficiente certezza che le due persone riprese nei pressi del luogo dell’aggressione, prima e dopo il pestaggio, siano proprio Antonino Siragusa e Salvatore Ingrassia.
La procura mantiene le proprie convinzioni sulle presunte responsabilità dei tre e prosegue l’inchiesta. Ma ora sono cadute le accuse contro i tre indagati. E si riparte da zero. Anche perchè la stessa Cassazione aveva annullato con rinvio una decisione del tribunale del riesame, ritenendo alcuni indizi contro Siragusa “gratuite congetture”.