Il lavoro che non c’è, l’antimafia e il Muos. Sono i protagonisti di questo 25 aprile a Palermo. Si sono presi la scena al Giardino Inglese, nel corso della commemorazione; poi durante il corteo, lungo la centralissima via Libertà, sino a piazza Massimo. C’erano, infatti, anche le bandiere della Fiom, lo striscione degli operai di Fincantieri, stamane in strada, insieme agli striscioni dei No-Muos, dei Liberi professionisti di Addiopizzo, della Scorta civica. Un gruppo portava addosso la scritta “Fuori la mafia dallo stato”.
“La battaglia per i diritti e per la liberazione da ogni schiavitù prosegue anche oggi”, ha detto Ottavio Terranova, presidente dell’Anpi di Palermo e coordinatore regionale dell’associazione dei partigiani, per il quale “non puo’ fermarsi la battaglia per il lavoro, il primo dei diritti sanciti dalla Costituzione che impone ancora oggi un supplemento di impegno da parte di tutti, a partire dai governi”. Reso omaggio ai Caduti, con la deposizione di una corona al cippo eretto in memoria del sacrificio della Divisione “Acqui”.
Le Forze Armate erano presenti con il generale di corpo d’Armata Corrado Dalzini, comandante della Regione militare Sud, e un picchetto armato interforze. Una cerimonia partecipata da alcune centinaia di persone e con poche presenze istituzionali. Assente il presidente della Regione Rosario Crocetta, preso di mira dall’Anpi per lo “scarso impegno” a favore della memoria della Resistenza.
“Come allora obiettivo fondamentale è stato liberarsi del nazifascismo – ha detto il segretario della Cgil siciliana Michele Pagliaro – oggi tutto l’impegno delle forze democratiche deve essere volto da un lato al mantenimento e al rafforzamento delle conquiste democratiche, dall’altro alla promozione dei processi di pace. È in quest’ottica che ribadiamo la nostra contrarieta’ a istallazioni militari come il Muos”.
Il vicesindaco Cesare Lapiana e il presidente regionale dell’Anpi Sicilia Ottavio Terranova hanno deposto corone di fiori sui cippi commemorativi dei martiri di Cefalonia e del partigiano Pompeo Colajanni, ricordando tutti i deportati e caduti per la Liberazione. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il prefetto Francesca Cannizzo, il questore Maria Rosaria Maiorino, oltre ai sindaci di Pollina Magda Culotta e di San Mauro Castelverde, Mario Azzolini e al partigiano Placido Armando Follari, nome di battaglia “Comandante Otello”.
“Oggi Palermo e la sua amministrazione – dice in una nota il sindaco Leoluca Orlando – continuano il percorso di tutela della memoria storica coniugando la Resistenza con l’esperienza dei Fasci siciliani e della lotta alla mafia”. I festeggiamenti del 25 aprile sono proseguiti con un corteo che dal Giardino Inglese ha raggiunto il teatro Massimo sulla cui scalinata si sono esibiti la Corale della Polizia municipale di Palermo, l’attrice Ivana Monti Barbato e il musicista Francesco Giuffrida.