Le condanne pronunciate in appello nei confronti degli imputati al processo per l’incendio nello stabilimento di Torino della Thyssenkrupp dove morirono sette lavoratori. Questa è la richiesta del pg di Cassazione, Carlo Destro, che spiega di come sia necessario confermare le condanne per gli imputati durante il processo d’appello, quando furono stabilite pene più lievi rispetto al primo grado. In modo particolare secondo Destro va confermata la condanna a 10 anni per Harald Espenhahn, ex amministratore delegato, che in primo grado era stato condannato a 16 anni e sei mesi.
Ma sono diverse le condanne che secondo il pg vanno confermate. Quella al direttore del reparto responsabile agli investimenti Daniele Moroni, condannato a 9 anni, in primo grado la condanna era di 10 anni e 10 mesi, la conferma, sempre secondo il pg, deve arrivare anche per le condanne di Marco Pucci, Raffaele Salerno, Gerald Priegnitz e Cosino Cafueri. Secondo Destro “Vi è una collettiva responsabilità degli imputati Cafueri e Salerno, in particolare, sapevano benissimo del rischio di incendi”.
“Questi fatti sono più rispondenti a un disastro colposo, e, quindi, al reato di omicidio colposo. C’è stata una colpa, per negligenza ed imprudenza, da parte di tutti gli imputati”. Quindi secondo Destro non è possibile parlare di dolo eventuale in quanto il dolo ricorre nel momento in cui si accetta l’evento. In modo particolare il pg ha rilevato una “palese criticità nella decisione della procura di contestare all’ex ad Espenhahn il reato di omicidio volontario, diversamente dagli altri imputati finiti a processo per omicidio colposo – sostiene Destro -. Manca un raccordo tra le varie imputazioni la procura è entrata in contraddizione qualificando con diverse imputazioni lo stesso fatto”.
In ogni caso questa sera se la Cassazione deciderà di confermare in via definitiva le condanne tutti gli imputati dovranno scontare la pena in carcere. Infatti, nonostante le pene siano ben più lievi rispetto alle condanne di primo grado, tutte le pene rimangono comunque abbastanza elevate da non permettere una misura alternativa alla custodia carceraria. Per Daniele Moroni, Marco Pucci, Raffale Salerno e Cosimo Cafueri, tutti residenti in Italia, i legali confermano che non ci saranno problemi e sono già pronti a costituirsi. Mentre sembrerebbe diversa la situazione in caso di condanna definitiva di Harald Espenhahn e Gerald Priegnit, che sono residenti e vivono in Germania. Se la condanna verrà confermata, insieme al mandato d’arresto europeo potrebbe essere necessaria anche la delibazione della sentenza italiana da parte di un giudice tedesco.
Probabilmente si riuniranno verso le 18 di oggi i giudici delle sezioni unite penali della Cassazione, che saranno chiamati a decidere se confermare o meno la sentenza del 28 febbraio 2013 dalla corte d’Assise di Torino. Dopo la requisitoria del pg toccherà agli avvocati difensori svolgere le arringhe finali.