L’inchiesta di Torino sul metodo Stamina si è chiusa con 20 persone indagate ma si va avanti lo stesso con le infusioni. A spiegarne le motivazioni è stata il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, in un’intervista alla Stampa: “Non possiamo vietare le infusioni perché il Tar ci spinge ad andare avanti – ha spiegato -. Il tribunale, infatti, ha accolto le richieste di tante famiglie disperate“.
Quale dovrebbe essere il prossimo passo è presto detto: “Ci vuole un intervento legislativo che vieti le infusioni Stamina. E questo lo può fare solo il Parlamento”. Per il ministro Lorenzin “esistono troppe falle nel sistema che permettono di interpretare liberamente come adoperarsi sulla sperimentazione di farmaci e terapie. Ci vogliono regole più trasparenti e decisioni centralizzate”.
Lorenzin ha concluso dicendo che “bisogna riflettere anche sul ruolo delle istituzioni scientifiche come la stessa Aifa o l’Istituto Superiore di Sanità che devono essere più trasparenti e imparare a comunicare le loro decisioni”.
Secondo quanto risulta dalle consulenze mediche disposte dalla Procura di Torino nel 20-25 per cento dei casi di pazienti trattati con il metodo Stamina si sono verificati “eventi avversi”. Tali “eventi” non sarebbero stati segnalati alle autorità sanitarie.
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