“Europei non tedeschi’. E’ lo slogan scelto per la campagna elettorale delle elezioni europee da Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia dei Valori, il partito fondato da Antonio Di Pietro che nel corso delle ultime elezioni politiche non è riuscito a superare la soglia di sbarramento per entrare in Parlamento.
Lo slogan non piace a tutti. Certamente non è piaciuto al sindaco di Abano Terme che, nel timore di urtare la sensibilità dei suoi ospiti tedeschi che durante tutto il corso dell’anno consentono alla celebre cittadina veneta di produrre reddito per la stazione termale e per tutto l’indotto, ha disposto la rimozione dei manifesti elettorali con l’infelice, almeno per il sindaco, slogan.
Ignazio Messina ha protestato con veemenza ed ha annunciato che impugnerà la delibera del sindaco dichiarando che “è una cosa vergognosa”.
Nemmeno la “rete”, però, è troppo clemente nella valutazione di questo slogan. Qualcuno scrive su Facebook: “Europei, non tedeschi… ma certamente nemmeno Messina”, sfruttando il gioco di parole a carattere geografico consentito dal cognome dell’ex deputato dell’Italia dei Valori.
Sembra peraltro che Messina sia molto attento e concentrato sul versante della propria comunicazione e che prima di scegliere slogan ed immagine abbia fatto un importante e diffuso sondaggio tra varie agenzie (e c’è anche chi da mesi attende riscontro per il lavoro proposto).
Ma Messina va avanti nella sua campagna elettorale tra ospitate televisive, interviste e presenze radiofoniche sui principali network nazionali. I lauti investimenti pubblicitari effettuati nell’ultimo anno evidentemente gli hanno restituito una adeguata attenzione dei media.
Ieri l’ultima ospitata a Zapping, il programma radiofonico condotto da Giancarlo Loquenzi nel corso del quale, con toni pacati ma decisi, Ignazio Messina ha contestato le affermazioni del conduttore il quale, citando la biografia del segretario IdV, pubblicata su Wikipedia, gli attribuiva numerosi e importanti cambi di casacca nel corso della sua carriera politica.
Una carriera politica lunghissima, nata all’ombra di Leoluca Orlando, con due sindacature nel popolare comune di Sciacca (provincia di Agrigento). Carriera cui fa oggi da contraltare una campagna elettorale anch’essa lunghissima. Ignazio Messina, infatti, si è lanciato verso la competizione elettorale subito dopo il flop delle politiche ed in seguito alla sua nomina a segretario del partito grazie alla quale ha preso in consegna da Antonio Di Pietro il congruo importo finanziario consistente nel rimborso elettorale che spetta comunque ai partiti anche quando non riescono a mantenere la rappresentanza alle Camere.
La sua faccia nei corposi e numerosi manifesti 6 per 3 è presente ormai da mesi nelle principali città italiane e soprattutto in Sicilia dove Messina, capolista in tutte le cinque circoscrizioni per le Europee, conta di poter superare la quota di sbarramento che consentirebbe la sopravvivenza sua e del suo partito nella prossima stagione politica. E sarebbe un “miracolo” politico, considerato che nell’ultima competizione elettorale in cui ha incontrato le preferenze (le regionali siciliane del 2008) l’attuale segretario di IdV ha preso poco più di 260 preferenze proprio nel collegio di Agrigento.
Chissà se ce la farà questa volta, chissà se ha ancora un partito ed un seguito alle spalle. E chissà come l’azione del segretario sarà valutata, a consuntivo, dal vero dominus dell’Italia dei Valori, quell’Antonio Di Pietro che all’esuberante e mai domo Messina pare avere consegnato la croce per un percorso di passione.