Dalla Rocca di Cefalù a Torre Roccella /FOTO | Alla scoperta dei colori e delle leggende della Sicilia

di Giuseppe Imburgia

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Dalla Rocca di Cefalù a Torre Roccella /FOTO | Alla scoperta dei colori e delle leggende della Sicilia

| giovedì 24 Aprile 2014 - 10:04

Dalla punta del molo del porto vecchio si può godere della vista più suggestiva dell’antico abitato di Cefalù. Un’immagine ritratta da pittori, disegnatori e fotografi di tutti i tempi. È frequente in qualunque stagione trovare silenziosi signori o signore di qualunque età, appassionati di pittura, accomodati sulle loro sedioline, muniti di pennelli o di matite, riprodurre questo inconfondibile scorcio del paese che sembra incastonato nella Rocca. Al calar del sole la battigia della piccola spiaggia di Porta Pescara, che dal molo arriva fino allo scoglio Vucciria, si tinge d’oro, e gli intonaci delle case assumono colori rossastri.

È proprio da qui che partiamo per andare a visitare quella parte di costa a ovest della Rocca che arriva fino alla Torre Roccella. Un chilometro e mezzo di spiaggia di sabbia bianca finissima inizia lì dove finiscono le ultime case del vecchio centro storico di Cefalù. L’acqua limpida e il fondale poco profondo ne fanno, nei mesi estivi, la meta preferita di tante famiglie. Da aprile a ottobre la spiaggia si attrezza per accogliere l’enorme flusso di bagnanti. Come le maglie dei calciatori, i colori degli ombrelloni e delle sdraio distinguono un lido dall’altro. Ognuno ha il suo preferito.

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Lungo la strada che corre parallela al litorale, il lungomare Giardina, i tavoli apparecchiati di ristoranti, trattorie e bar sono una costante tentazione. Bancarelle stracariche delle più svariate mercanzie, trasformano il largo marciapiede in una sorta di mercato brulicante di folla fino a notte. Questa piacevole confusione scompare con l’arrivo dell’autunno. Ad aprile, in una chiara giornata di sole, quando ancora il litorale non aveva cominciato a ripopolarsi, un distinto signore, credo nord-europeo, appassionato di aeromodellismo, ha realizzato, con una piccola telecamera affidata ad un drone, un filmato che mostra Cefalù e la sua spiaggia in tutta la loro bellezza. Immagini straordinarie!

Questo splendido golfo termina a ovest con la penisola dove un tempo, per sessant’anni, ha avuto sede il mitico Club Méditerranée. Negli anni ’60 – ’70 il continuo viavai di turisti, e sopratutto di turiste francesi, ne faceva una meta ambitissima. Riuscire ad accaparrarsi un permesso per accedervi era come vincere la lotteria del piacere! Oggi è tristemente chiuso, anche se da anni se ne aspetta la riapertura. Circa 15 chilometri di spiagge più o meno lunghe, intercalate da brevi tratti di scogliera, si susseguono a ovest del promontorio roccioso del Club Med, fino all’antica Torre medievale sotto il Comune di Campofelice di Roccella.

La prima di queste spiagge, Mazzaforno, prende il nome dall’omonima località a circa 3 km da Cefalù. Questa tranquilla zona residenziale, dedalo di stradelle e di stretti sentieri che arrivano fino al mare insinuandosi tra le numerose ville, si raggiunge uscendo da Cefalù in direzione Palermo. In prossimità dello svincolo per l’autostrada, un bivio ben segnalato ci conduce, dopo circa 1 km, alla comoda discesa a mare. Questa deliziosa baia è, nei periodi di punta, una delle più affollate della zona.

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A circa metà della stessa strada incontriamo l’imponente cancello del Feudo Bordonaro: circa centotrenta mila metri quadrati di uliveto secolare intorno al cinquecentesco baglio fortificato lasciato in eredità al comune di Dalla Rocca di Cefalù a Torre Roccella Cefalù (di cui oggi è sede di rappresentanza) da Gabriele Ortolani di Bordonaro Principe di Torremuzza. A pochi metri dal cancello parte uno stretto vicolo, ben segnalato, che in pochi  minuti, con passo spedito, ci porta alla spiaggia di Settefrati. Una sequenza di tre golfi dalla sabbia finissima e bianca dove ci sorprende trovare sette scogli neri, di varia grandezza, che emergono dall’acqua a pochi metri dalla riva. Questa strana presenza viene spiegata, come spesso accade, con una leggenda.

Pare che sette fratelli tuffatisi in acqua nel tentativo di salvare la loro unica sorella, prigioniera dei pirati, non ne siano mai riemersi vivi. Lì dove si immersero affiorarono questi sette scogli neri. Da qui il nome Settefrati (sette fratelli). Il nome potrebbe però avere origine dalla vicina chiesa (annessa al castello di Bordonaro) dedicata a Santa Felicia e ai suoi sette figli martiri. All’estremità orientale, dove finisce la sabbia, altri scogli modellati dal mare e dal vento, sembrano sculture contemporanee. Non ho esperienza di frequentazioni estive, ma vi posso assicurare che in qualunque altra stagione, questa splendida spiaggia è meravigliosamente deserta!

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Trascorrervi qualche ora per una tonificante passeggiata sulla battigia magari all’ora del tramonto, la considero una preview del Paradiso! Alla spiaggia di Settefrati ne segue un’altra altrettanto bella, facilmente accessibile, dove si trovano lidi attrezzati di ombrelloni e sdraio: è la spiaggia delle Salinelle,regno degli appassionati di windsurf e di kitesurf. Ancora un breve tratto di scogliera prima di un’altra lunghissima spiaggia resa quasi inaccessibile da un’interminabile sequenza di villette a schiera e da una serie di cancelli modello Guantanamo.

È la spiaggia che arriva fino alla nostra meta: Torre Roccella (XII secolo). Posteggiata l’auto nell’unica strada che arriva fino al mare, percorriamo circa cinquecento metri di litorale di sabbia e ciotoli, e, attraversato il torrente (omonimo della torre), ci troviamo davanti all’imponente edificio medievale costruito su uno sperone roccioso proteso sul mare, che interrompe la lunghissima spiaggia. Alta quasi 30 metri e completamente restaurata, Torre Roccella è oggi visitabile. La nostra passeggiata, come spesso accade, finisce al tramonto. Alla prossima!

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