Il presidente di Stamina Foundation Davide Vannoni ha commentato all’Ansa l’accusa di truffa aggravata: ”Sono sereno. Affronteremo il processo ed abbiamo una marea di documenti per smentire le accuse” avanzate. Vannoni ha quindi affermato di ”non aver mai minacciato nessuno”: ”Una chiusura di indagine presenta solo un punto di vista. Abbiamo – ha affermato – materiale per difenderci”.
Poi, ha precisato Vannoni, ”è una chiusura di indagine e non un rinvio a giudizio. Ora ci sono 20 giorni, anche utili al fine di fornire ulteriore documentazione. Poi aspetteremo la decisione di Guariniello e vedremo se farà il rinvio a giudizio, perchè non è scontato. Magari alla luce del nuovo materiale valuterà diversamente”. D’altronde, ha sottolineato, ”ci sono voluti 5 anni per chiudere le indagini e questo vorrà dire qualcosa’‘. Entrando poi nel merito delle accuse, Vannoni ha affermato di ”non aver mai abusato della professione di medico” e di ”non aver mai minacciato nessuno”.
Quanto all’accusa di ”danni alla salute” dei pazienti, Vannoni ha replicato di disporre di ”una marea di documenti a smentita di tali accuse. Questa è solo la visione di una parte. Abbiamo documenti per difenderci e tanto materiale da produrre a Guariniello o al processo: materiale relativo alla caratterizzazione delle cellule, valutazioni mediche, documentazione sull’assenza di effetti collaterali fatte da medici terzi”. E’ un tema ”da discutere in tribunale, visto – ha commentato – che la politica non è in grado di dare risposte. Mi sento sereno – ha concluso il presidente di Stamina Foundation – e pronto a dimostrare la verità”.
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ”chiede chiarezza su Stamina, ma è la prima a non fare chiarezza”. Ha affermato infine il presidente di Stamina Foundation. Infatti, ha sottolineato, ”i lavori della seconda commissione nominata dal ministero proprio per pronunciarsi sul protocollo, non sono ancora iniziati”. Il ministro, ha concluso, ”era la prima che doveva fare chiarezza”.
”Il 5 maggio siamo pronti e contiamo di riprendere le infusioni ai pazienti in cura agli Spedali Civili di Brescia”. Lo ha detto all’ANSA il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, sottolineando però come, ad oggi, dall’ospedale non sia ancora giunta ”alcuna risposta”. ”Il 5 maggio – ha spiegato Vannoni, la nostra biologa presso gli Spedali, Erika Molino, è infatti pronta a rientrare, e contiamo di riprendere con le infusioni del protocollo’.
I pazienti, ha affermato Vannoni, ”sono in attesa urgente delle infusioni, vedremo cosa farà l’ospedale. Al momento, a Brescia ci sono 34 pazienti in cura e 150 in lista di attesa”. Di sicuro, ha rilevato Vannoni, ”c’è il fatto che ci sono 180 ordini da parte di giudici e non credo che su questo possa avere influenza la chiusura delle indagini arrivata oggi da parte del pm Guariniello”. I giudici, ha concluso, ”si sono pronunciati anche in merito all’efficacia del protocollo Stamina, con documentazione medica in mano; cosa che, invece, non ha fatto Guariniello”.