Vkontakte licenzia Pavel Durov, il suo CEO e fondatore, ma questa volta non è un pesce d’aprile: a confermarlo è la stessa società tramite un comunicato stampa, che afferma che le sue dimissioni siano da ricollegare a cause puramente burocratiche, ma la motivazione non convince.
Il 21 marzo “Durov aveva avvertito Vkontakte della risoluzione anticipata del suo contratto, inviando all’azienda una lettera di dimissioni da Ceo, per sua volontà personale” si legge nel comunicato, ed esattamente un mese dopo l’azienda si è vista costretta a sollevarlo dall’incarico. L’annuncio arriva però qualche giorno dopo il post dello stesso Durov in cui denunciava le pressioni ricevute dall’Fsb, il servizio segreto della Federazione Russa, che aveva chiesto l’ottenimento dei dati personali degli organizzatori del Maidan di Kiev.
“Probabilmente, nel contesto russo, qualcosa del genere era inevitabile – ha scritto l’ex CEO su Vkontakte – ma sono felice che siamo durati sette anni e mezzo. Abbiamo fatto molto e parte di quello che è stato fatto non può riportato indietro. A giudicare dalle notizie, come risultato del mio rifiuto pubblico della settimana scorso, sono stato licenziato da Ceo di Vkontate, che passa così sotto il completo controllo di Igor Sechin e Alisher Usmanov”, il primo capo del colosso energetico Rosneft e il secondo uomo più ricco della Russia nonchè azionista di maggioranza della società fondata da Pavel.