Un episodio surreale che suscita indignazione e imbarazzo quello che ha visto come protagonista il deputato e leader ultranazionalista russo Vladimir Zhirinovsky: durante un briefing con la stampa a Duma, il politico ha “invitato” un suo collaboratore a violentare una giornalista incinta, Stella Duboviskaya, cronista dell’agenzia Ria Novosti.
La donna aveva rivolto una domanda sulle possibili ritorsioni di Mosca contro Kiev, dopo il divieto di ingresso in Ucraina ai cittadini russi di sesso maschile. La risposta del leader del partito Ldpr è stata violenta e delirante: dopo aver esclamato l’augurio pasquale ortodosso “Cristo è risorto”, ha esortato uno dei suoi collaboratori di “stuprare duramente” la donna, dandole della “lesbica” e poi minacciando di farla licenziare.
L’episodio ovviamente non è rimasto indifferente all’associazione dei giornalisti della Duma che ha subito inviato una lettera chiedendo l’intervento della commissione parlamentare per l’etica, che ora si occupa del caso. L’episodio è avvenuto venerdì e solo dopo 48 ore sono arrivare le scusa di Zhirinovsky: “Chiuso scusa a lei e a tutti quelli che, in generale, ho potuto offendere”. La giornalista è stata ricoverata a causa dello stress provocatole dallo scontro: il deputato adesso si è offerto di pagare le cure mediche per la donna.