Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e primo maggio. Per i lavoratori, le festività che si succederanno nei prossimi giorni sono delle vere e proprie boccate di aria fresca, un’occasione per trascorrere alcune ore spensierate con i propri cari. Ma è davvero così? Da qualche anno ormai, i giorni rossi in calendario – domeniche in primis – per molti sono sempre meno attesi e sempre più fonte di stress.
Soprattutto per le grandi catene commerciali e la distribuzione organizzata, dove commessi, cassieri, responsabili e magazzinieri sono chiamati a effettuare i propri turni di lavoro per accaparrarsi i potenziali clienti dei giorni di festa.
Eppure, come anticipato da un sondaggio condotto da Confesercenti-Swg, gli italiani non attendono di certo le aperture festive per fare acquisti. “Alle famiglie italiane mancano le disponibilità economiche, non le occasioni per spendere”, spiega il segretario generale dell’associazione imprenditoriale Mauro Bussoni. Sembrerebbe infatti, stando ai risultati, che nella più rosea delle ipotesi saranno in media due su dieci le persone a girare tra i negozi durante le prossime feste; ancor meno (il 2%) nei giorni di Pasqua e del primo maggio.
Intanto, a dispetto degli stakanovisti centri commerciali, delle aperture straordinarie e delle chiusure serali posticipate, la società civile continua a mobilitarsi per ridare dignità ai “lavoratori delle feste”: dai volantini che invitano a boicottare gli ipermercati, alle numerose pagine facebook “Domenica No Grazie”. Nel 2012, l’iniziativa LiberaLaDomenica ha ottenuto in tutta Italia 150mila adesioni, presentate in Parlamento a sostegno di un disegno di legge contro il regime di “deregulation”.
In Sicilia, è di pochi giorni fa la lettera del segretario provinciale della Confsal Giorgio Iabichella indirizzata al Vescovo, al sindaco e a Confcommercio di Ragusa per chiedere la chiusura degli esercizi commerciali durante la festa religiosa del Lunedì dell’Angelo. Allo stato attuale, sull’Isola, solo il maltempo potrà far tirare un sospiro di sollievo ai negozianti. Diversamente, in quanti penseranno che ne sia valsa la pena?
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