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Addio a Gabriel Garcia Marquez | Il cordoglio viaggia anche sul web

La salma di Gabriel Garcia Marquez, lo scrittore colombiano deceduto ieri a 87 anni, sarà cremata. La famiglia, che ha reso noto la notizia, non ha voluto rivelare né le cause del decesso, né se le sue spoglie saranno trasferite in Colombia.

Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha proclamato tre giorni di lutto nazionale mentre lunedì una cerimonia di pubblica commemorazione si terrà presso il Palazzo delle Belle Arti nella capitale messicana, sua terra d’adozione da oltre trent’anni.

 “Mille anni di solitudine e di tristezza per la scomparsa del più grande colombiano di tutti i tempi”, è stato l’elogio funebre di Santos, che ha fatto un chiaro riferimento all’opera più famosa dello scrittore, “Cent’anni di solitudine”.

Una veglia a lume di candela, invece, si è tenuta ad Aracataca, il villaggio sulla costa del Mar dei Caraibi dove il premio Nobel per la Letteratura 1982 era nato il 6 marzo 1927, e che ispirò l’immaginaria località di Macondo, teatro di gran parte delle opere dell’artista. “Gabo”, come era chiamato popolarmente, è stato salutato da un assolo di tromba che ha brevemente rotto il solenne silenzio osservato dagli abitanti.

Garcia Marquez era stato ricoverato in ospedale il 31 marzo scorso, dapprima in gran segreto, per un’infezione che aveva colpito tanto le vie respiratorie quanto quelle urinarie. Era stato dimesso otto giorni più tardi perché trascorresse a casa la convalescenza, ma i medici avevano avvertito che le condizioni del paziente restavano comunque “delicate”. Accanito fumatore, nel 1999 era stato assalito da un tumore linfatico, curato con successo grazie alla chemioterapia.

Quando la notizia ha iniziato a circolare su Twitter sono comparsi migliaia di messaggi in ricordo dello scrittore principalmente con gli hashtag #GraciasGabo, #CienAnosdeSoledad, ma anche #GabrielGarciaMarquez.

“Caro Gabo, una volta mi hai detto che la vita non è quella che uno ha vissuto, bensì quella che uno ricorda e come la ricorda per raccontarla. La tua vita, caro Gabo, la ricorderemo come un regalo unico e irrepetibile, il più originale dei racconti” è il messaggio postato da Shakira su Twitter.

 Sulla pagina Facebook di Gabriel Garcia Marquez, che conta oltre 4 milioni di fan, gestita dal suo editore americano, è comparso questo epitaffio: “El realismo mágico en las novelas y cuentos de Garcia Márquez impactaron a millones de lectores, y resaltó la pasión de Latino America. Considerado el escritor más popular desde Miguel de Cervantes del siglo 17, Garcia Márquez alcanzó la celebridad literaria que se comparan a Mark Twain y Charles Dickens. Su novela Cien años de soledad vendió más de 50 millones de copias en 25 idiomas”.

“Il realismo magico dei romanzi e dei racconti di Garcia Marquez ha influenzato milioni di lettori e risvegliato la passione per la letteratura latinoamericana. Considerato il più grande scrittore di lingua spagnola dai tempi di Miguel de Cervantes (XVII secolo), Marquez ha raggiunto una celebrità letteraria paragonabile a quella di Mark Twain e Charles Dickens. Il suo romanzo più famoso ‘Cent’anni di solitudine’ ha venduto 50 milioni di copie ed è stata tradotta in 25 lingue”.

Ma il cordoglio arriva anche tramite dichiarazioni “meno social”: “È uno degli scrittori più importanti dell’ultimo secolo, con una rivoluzione del linguaggio che ha poi coinvolto tutti gli autori dell’America Latina”: con queste parole lo ha ricordato Dario Fo.” Aveva capito l’importanza di insegnare: non ha vissuto da autore chiuso nel suo mondo ma ha messo a disposizione il proprio sapere per insegnare ai giovani a scrivere, a immaginare, a fare inchieste. Questo è quello che cercava sempre di indicare, perché puoi avere una magnifica storia ma se non sai raccontarla è inutile”.

Azzurra Sichera

Chi mi conosce ha smesso di comprarmi pigiami e mi regala libri; detesto avere gli occhiali sempre sporchi; soffro di dipendenza da carboidrati; amo e odio la mia città, Palermo, così come non sopporto gli stereotipi sulla Sicilia e i siciliani; la prima cosa che faccio quando inizio un libro è leggere i ringraziamenti; amo le tazze e colleziono "L'apologia di Socrate" di Platone in tutte le lingue.

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