Per la prima volta dopo 104 anni il comune di Palermo mette a rischio la stagione balneare di Mondello. A far tremare gli esercizi commerciali e i lidi balneari del litorale palermitano è stato il Suap, lo Sportello unico attività produttive che ha deciso di non concedere le autorizzazioni agli operatori del settore dato che il Comune dal 2005 non è mai riuscito ad approvare il Piano di utilizzo del demanio marittimo. Un’eventualità che se applicata rischierebbe di far crollare il settore economico per la stagione balneare.
A scendere in campo in favore degli operatori del settore ci ha pensato Confcommercio Palermo: “Stamattina ho sentito il sindaco Orlando”, ha confermato il presidente Roberto Helg “Siamo riusciti ad organizzare un incontro in cui discuteremo di quest’annosa questione delle spiagge palermitane ma anche di quella dei gazebo”.
Il problema del litorale palermitano è in effetti una questione lunga e ingarbugliata: da un lato il Suap che acclama a gran voce l’approvazione del Piano, dall’altro il Comune che ha redatto dei punti in cui “non viene tenuta in considerazione la copertura finanziaria della faccenda”. A spiegare i grovigli è l’avvocato Alessandro Dagnino, che ha già assistito con successo Confcommercio nelle lunghe lotte con la giunta Cammarata.
“La direttiva comunitaria Bolkestein permette agli operato di continuare l’attività grazie al diritto di insistenza”, illustra Dagnigno “L’equilibrio al momento è assicurato fino al 31 dicembre 2015. Ma il Suap adesso vuole bloccare le attività se non verrà adottato il Pdum”. Il problema in effetti si era già posto nel 2005 con l’entrata in vigore della normativa che imponeva appunto l’approvazione del Piano. Quest’anno è stato proprio Orlando a presentarlo ma la possibilità di approvarlo prima di Pasqua sembra decisamente svanita.
Ad aggiungersi alla questione del Pdum, c’è anche la faccenda del limite imposto dalla legge regionale di avere il 50% del litorale a destinare alla fruizione libera: “Una normativa che il Comune ha deciso di interpretare come meglio credeva”, ha ribadito Dagnigno “Su 30 chilometri di litorale, il 33% è interessato da divieti di balneazione a causa degli scarichi fogniari. Soltanto 8,7 chilometri invece sono interessati dalle concezioni ai lidi e agli esercizio balneari”.
La soluzione che Confcommercio ha proposto l’11 aprile al Comune è semplice: la bonifica delle coste attualmente sottoposte al divieto di balneazione avrebbe “un effetto beneico”, aumentando “i livelli occupazionali, gli attuali servizi offerti” e potenziando “l’attuale ricettività turistica delle nostre spiagge”.
Tutto rinviato dunque all’incontro tra le associazioni di categoria e il sindaco di Palermo a Palazzo delle Aquile. Ma Helg ci tiene a precisare: “Questa non è una lotta fatta per ottenere tre associati in più. Noi lavoriamo in favore della città e ovviamente dei nostri associati, che ringrazio per avermi esposto il problema: questa è una situazione sgradevole.”, poi il presidente ricorda: “Quando ero giovane, in questo periodo andavo già al mare. Iniziare questo discorso in una fase di piena attività mi sembra una follia. Ogni cosa ha il suo tempo e in questo caso è sbagliato, ma confido nell’incontro con il sindaco Orlando”.
Sembra improbabile che le “capanne” di Mondello vengano cancellate dal nulla ma di certo sarà una stagione difficile per gli stabilimenti balneari.
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