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Juno, la proteina della fertilità: scoperto recettore necessario a fusione spermatozoo-ovulo

Gli scienziati britannici del Wellcome Trust Sanger Institute di Hinxton, hanno svelato che la proteina Jino, o Izumo era già nota. Ma nonostante questo la sua compagna è rimasta per anni nascosta, ma gli scienziati hanno individuato e dato un nome alla proteina compagna di Izumo: Juno. Il nome, Giunone, è stato dato in onore della dea della fertilità romana. Tecnicamente il nome di Juno è Folr4, che indica “recettore dei folati”. Il suo funzionamento è come quello di una serratura perfetta: si apre per permettere l’ingresso del primo spermatozoo e subito dopo si chiude per evitare che gli altri passino. Proprio come una chiave e la sua serratura i due recettori sono esattamente costruiti l’uno per l’altra.

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature. Secondo quanto riportato la scoperta scientifica apre nuove vie al perfezionamento delle tecniche di fecondazione assistita, ma nono solo. Sembrerebbe infatti che la scoperta di Juno possa avere anche delle implicazioni importanti sullo sviluppo di nuovi metodi contraccettivi. ” Le due proteine – spiegano i ricercatori – sono presenti sulla superficie di tutti gli spermatozoi e gli ovuli, e per dare origine a una nuova vita al momento del concepimento si devono necessariamente accoppiare. Senza questa interazione essenziale, nulla accadrebbe”. In questa importante ricerca c’è anche qualche traccia di Italia. Infatti, il primo autore della pubblicazione è infatti l’italiana Enrica Bianchi.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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