“La notizia della presenza di polvere di amianto al Parco Cassarà ci lascia sbigottiti”: alla IV Circoscrizione tutti sono sconvolti per il sequestro del polmone verde di Palermo. Amianto e rifiuti speciali nel terreno del Parco Cassarà hanno portato la Procura di Palermo a mettere i sigilli all’area.
A parlare è il Presidente della IV Circoscrizione, Silvio Moncada che spiega che “nello scorso mese di febbraio, abbiamo chiesto agli uffici competenti del Comune e all’Asp di avere notizie in merito. L’azienda sanitaria rispose che si stava accertando la presenza di eternit in un’area ben delimitata che per sicurezza era stata transennata e che non vi era alcun pericolo per i cittadini. Adesso invece scopriamo che il pericolo c’era”.
“Chiediamo all’Assessore Bazzi di fare chiarezza sull’accaduto – aggiungono il vicepresidente Antonino Abbate e i consiglieri Serena Potenza e Nino Tuzzolino – e di bonificare tutta l’area, affinchè in tempi brevi uno dei più bei polmoni verdi della città possa essere riaperto e riconsegnato alla città, tornando ad essere la casa dello sport, delle passeggiate dello svago e del relax per migliaia di cittadini. Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura che saprà certamente accertare tutte le responsabilità”.
Anche Legambiente commenta il sequestro: “Ci stupisce che l’amministrazione comunale sia stata poco attenta alla risoluzione di un problema che si conosceva già da tempo”, dice “il problema venga risolto nel minor tempo possibile e che il parco Cassarà venga restituito al più presto alla pubblica fruizione”.
“Quest’ultimo episodio, – sottolinea – non è purtroppo un fatto isolato. Al di la delle responsabilità di chi deve vigilare, esiste un problema più generale consistente nell’assenza di impianti per il trattamento e smaltimento del cemento amianto. Fino a quando la Sicilia non si doterà di questi impianti, la gran parte di questo rifiuto speciale finirà sempre nei circuiti illegali formando discariche abusive”.