Piazza Affari dopo un avvio stabile, all’indomani delle nomine dei manager delle società partecipate dal Tesoro, vede il calo di diverse società tra cui Enel, che perde 1,05 punti a 3,97 euro ed Eni che registra un pallido + 0,05 per cento a 18,46 euro. Ma nel paniere delle bluechip brilla il segno meno sulla maggior parte delle società ad esclusione di Pirelli +0,43 per cento, Mediaset +0,62 per cento e Azimut + 1,47 per cento.
Piazza Affari reagisce, durante tutto il corso della giornata, in modo scomposto alle nomine dei manager pubblici. I dubbi principali dei mercati si concentrano su Finmeccanica che segna -3,51 per cento. Le reazioni su Eni registrano il segno più con una crescita dell0 0,54 per cento, mentre Enel paga qualche perplessità sulle nomine e chiude a -0,45 per cento. In calo anche il rendimento dei Btp decennali che scendono ad un nuoco minimo dall’introduzione dell’euro del 3,11 per cento, mentre lo spread Btp/Bund si attesta a 160 punti.
Ma non soffre solo la borsa di Milano. Anche nel resto del vecchio continente i principali listini perdono quota per via della frenata registrata da L’Oreal e Nestlé, ma anche per le forti tensioni delle ultime ore in Ucraina e nel Mar Nero.
L’intero quadro dei vertici delle società partecipate è stato riorganizzato per il prossimo triennio. Dopo tre mandati consecutivi, alla guida dell’Eni, lascia Paolo Scaroni e arriva Claudio Descalzi, prima era il direttore generale della divisione Exploration & Production. Il presidente sarà Emma Marcegaglia dopo l’incarico di presdienza a Confindustria e gli anni alla guida del’azienda di famiglia.
Per Finmeccanica un cambiamento solo parziale. Qui arriva l’amministratore delegato di Ferrovie, Mauro Moretti, mentre invece la presidenza rimane a Gianni De Gennaro. Mentre l’incarico alla direzione delle Poste è stato dato a Francesco Caio, l’uomo dell’Agenda digitale di Enrico Letta.Il governo ha anche confermato inoltre la scelta di ridurre i compensi per i presidenti delle partecipate del Tesoro, ma non per gli amministratori delegati, a 238 mila euro annui.
Le quote rosa. I nomi delle donne che il governo Renzi ha annunciato riguarderanno le presidenze di Enel e Poste Italiane, per le quali sono state indicate rispettivamente Patrizia Grieco e Luisa Todini, attuale membro del consiglio di amministrazione della Rai.
Rimangono aperti ancora i giochi per Terna e Ferrovie dello Stato: sono due i nomi che continuano a circolare e sono quelli di Michele Mario Elia e di Domenico Arcuri.
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