L’errore del signor Di Bello di Brindisi in Trapani-Palermo non è che l’ultima di una serie di “sviste” che gli arbitri, a volte complici i guardalinee, hanno commesso nei confronti dei granata. Il fischietto pugliese, da pochi passi e in ottima visuale, non ha sanzionato con il rigore una girata di sinistro di Basso che Lazaar ha deviato con un tocco di braccio.
Non è il primo episodio subito dai granata in questa stagione. Cominciamo con quelli più eclatanti come i due gol fantasma che il Trapani ha subito, entrambi sotto la direzione di gara del signor Ostinelli di Como. Il primo il 28 settembre scorso a Siena: un tiro dalla lunga distanza di Paolucci colpisce la traversa, rimbalza davanti alla linea di porta e ritorna in gioco. La palla non varca mai la linea, addirittura nemmeno la colpisce, ma il gol viene convalidato dall’arbitro con il sostegno dell’assistente Chiocchi di Foligno. La gara finì 2-1 per i toscani.
L’1 ottobre la società granata, dopo il gol fantasma di Siena, ha scelto come dirigente “addetto all’arbitro” un giovane ex fischietto, Vincenzo Todaro di Palermo, arrivato fino in Prima divisione.
Ma il 19 al termine di Trapani Spezia 1-1, arbitro Di Paolo di Avezzano, Boscaglia si lamenta perché “abbiamo subito gol su un rigore dubbio, mentre a noi è stato negato un rigore netto”.
Il 29 dicembre a Brescia, gara finita 3-3, ai padroni di casa viene concesso un rigore molto dubbio dall’arbitro Minelli di Varese per un presunto fallo di mano di Terlizzi. Dalle immagini, però, si vede che Terlizzi si copre il viso e che la palla gli colpisce la faccia.
Ulteriore beffa l’1 marzo a Cesena con un altro gol non gol, all’81’, con i granata in vantaggio 1-2. Il direttore di gara convalida il 2-2 dei padroni di casa, con la sfera calciata da Rodriguez che non aveva superato la linea della porta difesa da Nordi. Stavolta l’assistente è Carbone di Napoli.
Anche all’andata al Provinciale con il Cesena c’erano state delle proteste per alcune decisioni dell’arbitro Fabio Maresca, un fischietto già “sfortunato” in precedenti direzioni al Provinciale, con un chiaro atterramento in area di Giovanni Abate. Il Trapani perse 0-1.
Così fino a sabato scorso con il Palermo. E alla fine se nel dopo gara di Siena a settembre il mister Boscaglia aveva addirittura quasi giustificato l’arbitro, nel dopo gara col Palermo ha scelto la via del silenzio. Una decisione precisa, che vuole far emergere tutto il suo disappunto per la decisione arbitrale. Così è toccato al ds Daniele Faggiano comunicare la “contestazione silenziosa”, e chiedere “attenzione e rispetto per la società”.
Al termine di questo excursus basta fare un rapido calcolo per scoprire che senza questi errori subiti, i granata si troverebbero al secondo posto in classifica, con un discreto margine sulla terza classificata.
Il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi ha sollevato, qualche settimana fa, il tema più complessivo della classe arbitrale chiamata a dirigere le gare, proponendo alcune soluzioni di buon senso come quella di utilizzare i direttori di gara della Can di A, non impiegati nella massima serie nei rispettivi turni di campionato. Ha anche proposto di concedere la deroga ai migliori arbitri della Can di B che dopo tre anni non raggiungono la A e devono smettere, come pure a quelli che non sono più idonei per la massima serie, fino al ritorno a una sola Confederazione arbitrale di A e B. Il presidente dell’Aia Marcello Nicchi, però, ha “nicchiato”.