È stato aggiornato al prossimo 10 giugno il processo, che si celebra davanti la Corte d’assise d’appello di Catania, a Loris Gagliano, il 27enne che in preda ad un raptus di gelosia, il 27 dicembre 2011, ha ucciso a coltellate la sua ragazza, Stefania Noce, coetanea, il nonno della giovane, Paolo Miano, di 71, e ferito in maniera non grave la moglie di quest’ultimo, Gaetana Ballirò, di 73 anni. L’imputato ha reso noto di volere essere presente in aula e i periti dovranno depositare la loro relazione sul suo stato mentale prima della prossima udienza.
L’uomo in primo grado, il 5 aprile 2013, è stato condannato all’ergastolo dal Gup di Caltagirone, Marcello Gennaro, davanti al quale il procedimento si era celebrato col rito abbreviato. L’avvocato Enzo Trantino, uno dei legali di parte civile, ha ribadito in aula il timore di “un eccesso dilatorio del processo” e ha chiesto di avere “tempi certi” per il procedimento. L’accusa è sostenuta in aula dal sostituto Pg Giulio Toscano.
Teatro della sanguinosa vicenda fu Licodia Eubea, un paesino del Catanese. Gagliano subito dopo il duplice omicidio si allontanò a bordo della sua Ford Ka, ma la fuga fu interrotta nel primo pomeriggio quando l’omicida fu bloccato sul lungomare di Acate, in provincia di Ragusa, con i vestiti ancora macchiati di sangue e nell’auto il coltello usato come arma. Ai carabinieri e al gip confessò di essere l’autore del duplice omicidio, escludendo la premeditazione.