I conigli che vivono reclusi in ambienti interni potrebbero sviluppare carenza di vitamina D. La notizia arriva da un nuovo studio firmato da Mark Mitchell (University of Illinois) pubblicato sull’American Journal of Veterinary Research.
Il deficit nei conigli domestici o utilizzati nei laboratori di ricerca porta a sviluppare problemi dentali e cardiovascolari, oltre ad indebolire il sistema immunitario e ad alterare i risultati scientifici. “Sappiamo che sono diverse le malattie che possono svilupparsi quando la vitamina D è carente”, ha spiegato Mitchell.
“I principali problemi emersi regolarmente nei conigli, e anche tra cincillà e porcellini d’India, riguardano i denti – ha continuato l’autore – è un’emergenza molto diffusa anche negli zoo”. La maggior parte dei conigli da laboratorio e da compagnia non esce all’aperto a causa del rischio di esposizione a predatori, parassiti e malattie. E le finestre bloccano una consistente quantità di radiazioni UVB.
Se gli animali, dunque, non ricevono abbastanza vitamina D dalla dieta e non vengono mai esposti alla luce ultravioletta possono sviluppare la pericolosa carenza e subire dolorosissimi problemi ai denti. Per questa ragione, è consigliabile permettere ai conigli che vivono in appartamento di avere accesso ad un’area all’aperto, però protetta da eventuali rischi, dove godere di qualche raggio di sole.