“Chi sono io davanti al Signore?”: una domanda semplice, posta dal capo della Chiesa romana. Papa Francesco recita la sua omelia in una domenica delle Palme di festa a piazza San Pietro e parla a braccio. Sembra quasi provato, stanco, ma chi lo conosce bene ha detto che la serietà di Bergoglio è dovuta “al momento solenne”. Il Papa ha analizzato l’atteggiamento di tanti personaggi durante la passione e la morte di Cristo.
“Dove è il mio cuore, a quale di queste persone assomiglio? Questa domanda ci accompagni per tutta la settimana”, ha detto Francesco, dopo aver citato i farisei, Giuda, le donne al sepolcro e Giuseppe di Arimatea. Impugnando il pastorale di legno d’olivo, sormontato da una croce, donato dai detenuti del carcere di Sanremo, il Papa ha benedetto le palme e gli ulivi dei tantissimi fedeli stipati in una San Pietro gremita.
Il pensiero di Bergoglio va ai giovani delle Giornate mondiale della gioventù, quando i polacchi hanno consegnato la croce ai brasiliani. Immancabile il riferimento a Papa Wojtila: “Egli chiese di portare questa croce in tutto il mondo come segno dell’amore di Cristo per l’umanità. Giovanni Paolo II è stato l’ideatore delle Giornate mondiali della gioventù e ne diventerà patrono”.
Papa Francesco ha ricordato l’imminente canonizzazione di Papa Wojtyla e di Papa Giovanni XXIII, prima di anticipare che “a Dio piacendo, 15 agosto prossimo, a Daujeon, nella Repubblica di Corea”, incontrerà “i giovani dell’Asia nel loro grande raduno continentale”.