Un incendio nella notte all’ospedale San Martino di Genova. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dai militari dell’Arma il rogo sarebbe scoppiato alle tre di questa notte in una stanza del reparto di oncologia al Dimi, il dipartimento di Medicina Interna, dove un malato terminale di 63 anni si sarebbe tolto la vita.
Sembrerebbe che l’uomo fosse collegato alle bombole d’ossigeno e le fiamme lo hanno avvolto in pochissimi istanti. La compagna, presente nella stanza singola per vegliarlo, si era assopita e si sarebbe svegliata quando l’uomo era già avvolto dalle fiamme. Avrebbe quindi tentato di trascinarlo all’esterno della stanza, restando a sua volta ustionata. La donna è stata salvata da due infermiere che sono accorse alla stanza della vittima, richiamate dalle urla. La donna si sarebbe quindi scusata, avrebbe riferito di essersi assopita, e quindi sarebbe stata immediatamente trasferita al centro grandi ustionati dell’ospedale Villa Scassi, dove è stata sedata e curata per le ustioni riportate.
Nonostante il tempestivo allarme i vigili del fuoco non sono riusciti a salvare l’uomo. La donna, che ha riportato ustione di secondo e terzo grado in varie parti del corpo, è stata ricoverata al reparto grandi ustionati di Villa Scassi e le sue condizioni sarebbero gravi. Anche se il rogo non si è propagato per il piano gli altri 24 pazienti del reparto sono stati trasferiti in una diversa ala dell’ospedale.
Il pm di Genova Paola Crispo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Si apprende in procura che la scelta del titolo del reato è stata determinata dalla necessità di effettuare accertamenti anche in relazione all’interazione di un macchinario ospedaliero con il divampare dell’incendio. Le fiamme sarebbero state alimentate dall’ossigeno del respiratore di cui la vittima era dotata. Si apprende inoltre che l’ipotesi investigativa resta quella del suicidio: la vittima avrebbe appiccato il rogo autonomamente con la precisa volontà di togliersi la vita.