“Voglio ringraziare il nostro sindaco Orlando che mi sta obbligando a chiudere il locale in questo periodo di crisi”. È arrabbiata e amareggiata la titolare dell’ultimo bar raggiunto da una sanzione per la presenza dei chiacchierati gazebo, una vera e propria guerra tra Comune e commercianti nella quale Confartigianato ha lanciato solo l’ultimo atto di accusa.
I gestori sono presi in causa sono accusati di occupazione abusiva di suolo pubblico, sulla base dell’attuale normativa che però è in attesa di essere riveduta e corretta da un regolamento fermo al vaglio di Sala delle Lapidi.
“Non mi posso permettere di chiudere, non possiamo non aprire nella settimana di Pasqua”, spiega a Si24 Agata Benonato, titolare de Il Baretto di via XX Settembre, in pieno centro a Palermo. “Tantissimi esercizi in zona hanno ricevuto le multe, qualcuno persino per una sola pianta. È l’assurdo di Palermo”.
Il Baretto ha tentato la strada della richiesta di proroga di venti giorni, nella speranza che nel frattempo l’attesa modifica al regolamento sui gazebo consentisse di superare la notifica ricevuta oggi e che obbliga, oltre al pagamento di 500 euro, a uno stop all’attività dal prossimo lunedì e per cinque lunghi giorni. La richiesta di proroga è stata rigettata.
“Io non vado contro la legge, rimuoverò il gazebo”, afferma la titolare del bar – nel quale lavorano altre sei persone -, la quale ipotizza la sua sostituzione con sedie e tavolini per garantirsi uno spazio all’aperto per i propri clienti, e con esso la possibilità di continuare a lavorare durante la stagione estiva.
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