È stata denominata “Black Land” la vasta operazione antimafia nelle province di Foggia, Caserta, Avellino e Benevento.
Uomini del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari, del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia e della Direzione Investigativa Antimafia di Bari stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone e sequestri nei confronti di amministratori, soci e autotrasportatori di società interessate al settore dello smaltimento e trattamento dei rifiuti..
Secondo le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, pprovenivano dalla Campania alcune delle 12mila tonnellate di rifiuti che sarebbero stati sversati illecitamente in provincia di Foggia. Tra le persone arrestate imprenditori campani e foggiani ma anche proprietari terrieri. I rifiuti speciali dopo essere stati trasportati presso i siti di stoccaggio della Ilside di Bellona, in provincia di Caserta, e della Sele Ambiente di Battipaglia, in provincia di Salerno venivano dapprima conferiti all’impianto di compostaggio della Biocompost Irpino di Bisaccia, in provincia di Avellino e poi, senza alcun trattamento, grazie anche a falsa documentazione, trasportati e gestiti come se si trattasse di ammendante, per essere definitivamente n smaltiti mediante “tombamento” in un enorme cratere su un’area agricola di Ordona, in provincia di Foggia, gestita dall’Edil C.
I rifiuti della cosiddetta frazione ‘secca’, invece, conferiti ad una ditta di Carapelle, venivano prima illecitamente trasportati in un capannone di stoccaggio, in localita’ Santa Cecilia, nelle campagne di Foggia e poi sversati in campagne della Puglia, Campania, Basilicata e Molise. Le indagini hanno evidenziato che in alcuni casi i rifiuti venivano sversati anche in zone protette e poi incendiati. Tra le persone coinvolte dall’inchiesta anche il nome presente nella lista consegnata nel 1997 dal collaboratore di giustizia Carmine Schiavone alla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti.