Ore di tensione per i 64 mila che hanno provato a entrare nelle facoltà di Medicina e Odontoiatria degli atenei italiani: un plico manomesso a Bari potrebbe far saltare tutto. Le indagini sono state avviate dalla Digos del capoluogo pugliese: l’ipotesi di reato è di furto finalizzato alla truffa.
Le buste a Bari dovevano essere 50 e invece dal plico ne mancava una: avvertito il rettore Antonio Uricchio, la chiamata al Ministero ha Roma non è stata delle più esaustive. Si sarebbe parlato infatti di un disguido tecnico. Ma la mancanza della busta è un episodio più che sospetto.
Adesso le associazioni studentesche sono in rivolta, con tanto di minaccia di esposto in Procura. Quello che Udu e Rete Studenti Medi chiedono è il sequestro dei compiti. Se la busta fosse effettivamente uscito da Bari allora si potrebbe essere una ripercussione su tutte le sedi.
Una bella grana per il Mise. Secondo la Digos infatti il plico sarebbe stato aperto da sotto e poi richiuso con lo scotch: la busta potrebbe essere stata sottratta anche altrove e non a Bari ma la sostanza è la stessa. I test appena effettuati potrebbero essere tutti da annullare.
E c’è già chi si dichiara pronto al ricorso. Le irregolarità dei test di ingresso alle facoltà a numero chiuso sono da tempo oggetto delle proteste delle associazioni studentesche. La questione del test d’ammissione continua ad essere un argomento scottante per l’istruzione italiana.