Chissà quanto sarà stata in posa, chissà quanti scatti sono stati scartati, chissà quante prove di luce, di colori per lo sfondo, di postura, di trucco e parrucco.
Indipendentemente dal colore politico, l’attacco a Giorgia Meloni sembra essere più che altro personale. Il mezzo busto della deputata e presidente del partito Fratelli d’Italia capeggia sui cartelloni pubblicitari per la campagna del partito per le prossime europee. E subito l’attacco: “La foto è stata ritoccata su photoshop”.
La Meloni, dopo i commenti al vetriolo e assolutamente gratuiti, ha scritto su Twitter: “Ogni volta che esce un manifesto con una foto decente tutti a dire che è ritoccata… È ufficiale: il mondo mi considera una cozza”.
Ogni volta che esce un manifesto con una foto decente tutti a dire che è ritoccata… E’ ufficiale: il mondo mi considera una cozza… @-@
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) 8 Aprile 2014
“Si tratta semplicemente di una bella foto. Devo mettercene una di quando mi sveglio?” ha chiesto ai suoi follower ma nessuno sembra darle retta. L’unica cosa che mi chiedo è perché nessuno dice nulla sulle copertine delle riviste patinate, sugli scatti dove le modelle perdono braccia, pezzi di gambe, oltre diverse taglie. E lì l’uso di photoshop è davvero quasi da oltraggio al genere femminile e alle bellezze naturali. Molto spesso infatti viene usato anche se non ce ne sarebbe ragione.
Giorgia Meloni alla fine cede: “La prossima volta lo useremo tanto lo direte lo stesso…”.