Il braccialetto elettronico arriva a Catania. Il sistema per il controllo elettronico dei detenuti agli arresti domiciliari sarà operativo, nel breve termine, anche a Catania. A disporre la nuova misura è stato il presidente dell’ufficio del Gip del Tribunale di Catania, Nunzio Sarpietro, che ha già provveduto a diramare il provvedimento alle forze dell’ordine.
Grazie all’applicazione del sistema elettronico molti indagati o imputati per diversi reati potrebbero lasciare le carceri. In questo modo sembrerebbe che si stia avviando quel processo di svuotamento delle carceri per cui l’Italia è stata richiamata in diverse occasioni dell’Unione europea. Il risparmio calcolato con l’applicazione del bracialetto elettronico è di circa 60/70 milioni di euro all’anno, diminuendo così anche il numero dei controlli e i costi da parte delle forze dell’ordine per le perosne che si trovano agli arresti domiciliari.
La decisione adotta da Sarpietro è legata all’orientamento di politica di contrasto al crimine del legislatore che è indirizzata all’utilizzo del carcere come extrema ratio, dando, dove possibile, la preferenza agli arresti domiciliari, che potrebbero diventare la misura cautelare da preferire in prima battuta dai giudici, risultando, invece, quasi subordinata l’applicazione della misura del carcere. Proprio in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Catania era stata auspicata l’adozione di questa misura che il capo dei Gip del Tribunale etneo oggi ha reso operativa.