Turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, corruzione e sfruttamento della prostituzione, aggravati dal metodo mafioso. Sono questi i reati contestati a nove indagati, tra cui alcuni amministratori pubblici del Comune di Santa Maria a Vico.
I provvedimenti di custodia cautelare in carcere sono stati eseguiti dai carabinieri del reparto operativo di Caserta su disposizione del gip di Napoli.
Indagato anche l’imprenditore Angelo Grillo legato al clan Belforte di Marcianise e già in carcere per turbativa d’asta nell’inchiesta su appalti per a pulizia di strutture dell’Asl di Caserta.
L’appalto finito sotto la lente dei magistrati è quello relativo al servizio di igiene urbana nel comune di Santa Maria a Vico, per un importo di 4.069.422,544 euro e gli indagati hanno fatto in modo che fosse irregolarmente aggiudicato alla ditta Fare ambiente spa di Ciampino grazie a false attestazioni e violazioni della normativa.
La spa non era, tra l’altro, in possesso dei requisiti legali previsti dalla gara. E il reale dominus della società era, secondo gli inquirenti, Angelo Grillo, imprenditore di riferimento del clan Belforte. Tra le “regalie” al responsabile dell’ufficio tecnico comunale arrestato, Pio Affinita, anche le prestazioni sessuali di una donna di origini cubane, pagata 500 euro. In questo caso, per i pm ci sarebbe stata la complicità di alcuni dipendenti della Fare ambiente spa.
Ci sono poi cene in prestigiosi ristoranti e viaggi all’estero offerti all’allora sindaco di San Nicola la Strada e a un consigliere comunale per aggiudicarsi un appalto. Grillo, che pure aveva ricevuto una interdittiva antimafia per una sua società, aveva preso accordi con altre con sedi a Milano e in Sicilia per aggiudicarsi altre gare per la rimozione di rifiuti, anche attraverso un colonnello dell’Esercito cognato dell’assessore all’Ambiente del comune di Santa Maria a Vico, Ernesto Savinelli.