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Tutti gli uomini e le donne europee di Renzi| Non c’è la Annibali, pressing su Soru

Funziona così: il Parlamentino del Pd nazionale – la direzione – è convocata per approvare le 73 candidature per le elezioni europee del 25 maggio. Fra i circa 100 componenti viene distribuito l’elenco che la segreteria nazionale ha definito e si vota.

Pochi minuti in fondo, dopo la relazione del segretario nazionale. E qualche intervento in dissenso o a favore prima e dopo il voto. Dopo, tutti a casa con le candidature approvate. Poco da discutere sul fatto che il piatto che domani offrirà Renzi al tavolo dei delegati sarà approvato. A prescindere dalle contestazioni o dai ricorsi. Già perché è dopo che comincerà il lavoro delle commissioni di garanzia, quelle regionali e quella nazionale, a cui i ‘delusi’ si rivolgeranno per rivendicare esclusioni per giusta causa.

Ma deve essere ‘giusta’. Altrimenti niet. Sulla base della forza dei numeri, certamente domani la lista di Renzi passerà agevolmente in direzione anche se la limatura dell’elenco dei candidati è ancora in fase di definizione in queste ore. Sembra certo che il premier non sia riuscito a convincere l’avvocato Lucia Annibali a candidarsi. E’ la donna sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato recentemente condannato a venti anni di carcere.

Pressing in corso anche su Renato Soru, il patron di Tiscali che dalla Sardegna tenta ancora di non sciogliere la sua riserva. La candidatura del sardo Soru – o di un altro al suo posto – si lega a stretto filo alle vicende siciliane dove la segreteria regionale e il deputato renziano, Davide Faraone sono in lotta aperta per l’inserimento nell’elenco dei 5 di altri nomi, diversi da quelli offerti dal segretario Fausto Raciti. Pare che il Pd Sardegna sia disposto a cedere due dei suoi tre posti fra i candidati con l’assicurazione di un eletto.

Fra gli altri nomi che circolano c’è quello del ‘campione del mondo’ Marco Tardelli. Il calciatore dovrebbe essere schierato in squadra e giocare d’attacco. Verso la riconferma l’ex volto del Tg, David Sassoli che ha perso la corsa alle primarie per la candidatura a sindaco di Roma. In quota Letta, Alessia Mosca che pare abbia rifiutato un posto di ministro nel governo per non ‘tradire’ – in quella fase – il suo mentore.

Capolista nel Nord Est dovrebbe essere l’ex ministro Paolo De Castro mentre in Calabria dovrebbe spuntarla il candidato cuperliano, Massimo Canale. Al centro, Renzi punta su un nuovo ‘affiliato’, il potente Goffredo Bettin, che avrebbe scaricato, nel frattempo, il sindaco Marino e l’ex Popolare, Enrico Gasbarra. A Milano c’è l’architetto Stefano Boeri, ex assessore della giunta Pisapia. In lista c’è spazio anche per la componente dell’opposizione di Civati: in Emilia Romagna dovrebbe correre infatti  Elly Schlein. Non avranno problemi ad essere inseriti in lista democratici storici come Sergio Cofferati, in Liguria, e Merdeces Bresso in Piemonte che prende il posto del candidato Sergio Chiamparino che corre per le regionali.

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Elena Di Dio

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Elena Di Dio
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