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Molfetta, padre e figlio morti in una cisterna | per salvare l’altro fratello colto da un malore

Nicola Rizzi, 50 anni, e suo figlio Vincenzo, di 28, sono morti annegati mentre tentavano di soccorrere l’altro figlio Alessio, colpito da un malore mentre era intento a pulire una cisterna per la raccolta di liquami.

È accaduto alla periferia di Molfetta, in provincia di Bari, all’interno di un’azienda che commercializza prodotti ittici. Le due vittime erano di Bitonto e lavoravano per una ditta di pulizie.  Quando padre e figlio hanno visto che il ragazzo non stava bene, forse per via delle esalazioni tossiche della cisterna, si sono immediatamente buttati per salvarlo.

Il gesto gli è stato fatale. I due sono morti mentre il terzo si è salvato grazie ai soccorsi tempestivi prima dei familiari, poi dei soccorritori del 118. Adesso è ricoverato in gravi condizioni.

I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore del Tribunale di Trani Mirella Conticelli, stanno eseguendo i rilievi tecnici ed ascoltando i testimoni della tragedia per ricostruire le circostanze dell’accaduto.

I sindaci di Molfetta Paola Natalicchio e di Bitonto Michele Abbaticchio con una nota si uniscono al dolore della famiglia delle due vittime della tragedia sul lavoro di stamani esprimendo “sgomento, senso di ingiustizia, fragilità, sentimenti che pervadono le comunità cittadine”. “Queste morti sono difficili da accettare” proseguono i due sindaci, che in segno di rispetto e cordoglio hanno concordato la proclamazione del lutto cittadino in occasione dei funerali delle due vittime.

Non lontano dal luogo della tragedia, il 3 marzo del 2008, in circostanze analoghe, morirono il titolare di un’impresa e quattro operai.

Matilde Speciale

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Matilde Speciale
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