Il Crocetta-bis ha visto la luce nella notte. Il governatore ha forzato la mano e ha dato vita a un “governo del presidente” scegliendo praticamente in autonomia i nomi della giunta ma azzerando le deleghe, in attesa di un confronto con i partiti.
“Da questo momento – ha detto Crocetta – le deleghe sono politicamente azzerate, verranno discusse insieme ai partiti sulla base dell’utilizzo ottimale delle loro competenze e professionalità. La mia – conclude il presidente – non è una decisione autoreferenziale, ma vuole essere in sintonia con la società, la politica e i partiti che spero non creino più ulteriori spettacoli perché la Sicilia ha bisogno di decisioni e anche in tempi rapidi”.
L’accelerazione di Crocetta è arrivata ieri al termine di una lunga giornata di tensioni e botta risposta tra presidente della Regione e partiti della maggioranza, Pd in testa. Proprio il Partito democratico è uscito dalla crisi di governo con le ossa rotte, vittima di uno scontro sotterraneo tra direzione nazionale, che avrebbe indicato a Crocetta alcuni dei nomi per la giunta, e segreteria regionale, con Fausto Raciti, esponente dell’area cuperliana, sconfessato pubblicamente dai militanti della corrente renziana.
Rinviata infatti la direzione regionale del Pd che si sarebbe dovuta riunire nel pomeriggio a Palermo. I “cuperliani” potrebbero portare la questione alla direzione nazionale di domani a Roma. Nel mirino c’è il renziano Davide Faraone. Proprio ieri sera, mentre Crocetta stava per chiudere la nuova giunta, il segretario regionale del Pd ha tentato in extremis di evitare lo strappo diramando una nota con la quale sollecitava il governatore a fermarsi ed aspettare l’indicazione dei nomi da parte del partito, che avrebbe discusso la proposta nella direzione regionale di oggi. Ma Crocetta è stato irremovibile.
>LEGGI COSA HA DETTO IL SEGRETARIO RACITI
“Ho colto le esigenze programmatiche che vengono dalla società, dai lavoratori, dal mondo degli imprenditori (non ultimo il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, n.d.r.), e – dice Crocetta – con l’obiettivo di chiudere velocemente la questione che ormai si prolungava da troppo tempo, confermando la stima nei confronti del mio partito e ribadendo di essere un dirigente del Partito Democratico, su impulso del componente della segreteria nazionale, Davide Faraone, ho dato una svolta alla situazione”.
Anche l’Udc ieri aveva minacciato il governatore di ritirare l’appoggio al governo regionale in assenza di un rimpasto entro 48 ore. Ma i centristi avrebbero poi fatto un passo indietro, accettando di avere soltanto due assessori in giunta, ma conquistando la vicepresidenza.
I nomi scelti dal presidente Crocetta sono: Salvatore Calleri, catanese, tecnico, l’unico per cui è già abbastanza certa la delega all’Energia; Lucia Borsellino, assessore uscente confermato; Linda Vancheri, assessore uscente confermato; Nelli Scilabra, assessore uscente confermato (Pd); Giuseppe Bruno, avvocato (Pd); Mariarita Sgarlata, assessore uscente confermato (Pd); Roberto Agnello, avvocato, esperto di bilancio (Pd); Nico Torrisi, imprenditore del settore turistico di Catania (Udc); Patrizia Valenti, assessore uscente confermato (Udc); Antonio Fiumefreddo, professore della Link University di Roma e giornalista (Drs); Michela Stancheris, assessore uscente confermato (Megafono); Paolo Ezechia Reale, avvocato di Siracusa (Articolo 4).
“Si tratta di professionisti di grande valore – ha concluso il presidente – di uomini che scelgono di combattere per liberare la Sicilia e favorire il suo processo di rinascita economica e sociale”.
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e per nominare tre assesswori nuovi c' è voluto tutto questo " matuperio " ?