Il discorso sull’uso terapeutico della cannabis trova un nuovo interlocutore, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Dal punto di vista farmacologico, non ci sono problemi all’uso terapeutico della cannabis” e “nessuno ne mette in dubbio l’effetto, ma va trattato come un farmaco”, ha dichiarato la Lorenzin che ha assicurato: “Ne abbiamo parlato anche con l’Aifa”. Le parole del ministro arrivano dalla trasmissione Porta a Porta, nella puntata registrata lunedì: “Non stiamo parlando di un cittadino che si fuma una sigaretta fatta di marijuana – ha quindi specificato – ma di estratti di cannabis ad uso farmaceutico o farmacologico“.
Insomma non ci sarebbe ” nessun tipo di preclusione a questo uso farmacologico” di cannabinoidi e “nessuno ne mette in dubbio gli effetti benefici”. Da qui a pensare all‘autorizzazione della coltivazione libera il passo ovviamente è più che lungo. La Lorenzin ha precisato che questa sostanza “agisce sulla parte motoria ma anche psichica quindi non si può parlare di autosomministraizione”. Per il ministro parlare di cannabis a uso terapeutico equivale a parlare di “produzioni che vengono fatte in modo controllato e vengono non solo monitorati per sostanza e quantità di eccipiente all’interno”.
“C’è molta confusione sulla droga, tutti i farmaci sono droghe”, ha poi specificato il ministro. In Italia, “grazie a una legge del 2006, abbiamo la possibilità di aver accesso a questi farmaci laddove ci sia una richiesta terapeutica”. “Non sono gli unici farmaci a disposizione per queste patologie”, ma comunque “se non dessero sollievo in più non ne staremmo neanche qui a parlare”. Eppure, ha sottolineato, “intorno all’uso di queste sostanze c’è una battaglia sul piano culturale ormai da decenni in questo paese. Non si riesce a parlare di questi temi in termini laici e asettici, senza ricominciare a parlare di liberalizzazione”.