Ancora una volta Papa Francesco stupisce tutti: dopo aver approvato la riforma dello Ior, Bergoglio incoraggia la lotta contro l’Aids, parlando esplicitamente in una missiva inviata ai vescovi della Tanzania. Nel suo messaggio il Pontefice incoraggia “coloro che lavorano nell’apostolato sanitario della Chiesa, non ultimo nella cura di chi soffre per l’Hiv/Aids, e tutti coloro che si sforzano di educare con attenzione le persone per ciò che riguarda la responsabilità sessuale e la castità”.
La distinzione tra “responsabilità sessuale” e “castità” è netta nella frase di Papa Francesco che però non si è pronunciato sul problema dell’uso del preservativo, uno dei temi di scontro all’interno della Chiesa. Nel messaggio Francesco pensa anche a quanti si dedicano “allo sviluppo integrale dei poveri e, in particolare, delle donne e dei bambini indigenti”.
Insomma il Papa sprona i vescovi a comportarsi da “padri e fratelli” per i loro preti, perchè “è grande il bisogno di sacerdoti santi, istruiti e zelanti”. Il Papa vuole che venga garantita “un’adeguata formazione umana, spirituale, intellettuale e pastorale, non solo in seminario, ma per tutta la vita”. Lo stesso deve avvenire con i catechisti il cui lavoro secondo il padre è “davvero notevole” nel “promuovere il Vangelo e la pienezza della vita cristiana”.
Nella lettera, Francesco parla anche dell’importanza della famiglia. “Promuovendo la preghiera, la fedeltà coniugale, la monogamia, la purezza e l’umile servizio reciproco all’interno delle famiglie, la Chiesa continua a dare un prezioso contributo al benessere sociale della Tanzania”, scrive Jorge Bergoglio “Questo assieme al suo apostolato educativo e sanitario, favorisce certamente una maggiore stabilità e il progresso nel vostro Paese”.
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