“Verdini sta provando a salvare il salvabile ma la maggioranza di noi, compreso Silvio, pensa che dobbiamo difenderci dal premier. Legge elettorale entro Pasqua o salta tutto”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera, Renato Brunetta capogruppo di Forza Italia. “La riforma costituzionale di Renzi – spiega – è scritta con i piedi. Sono d’accordo con Rodotà e Zagrebelsky. Vogliamo il rispetto dei patti. Per cui, diciamo sì alla riforma del Senato a due condizioni. La prima è che la legge elettorale venga approvata in via definitiva prima di Pasqua. La seconda è che si torni alla bozza di cui Renzi aveva discusso con Berlusconi al Nazareno”.
E sul fatto che i democratici abbiano i numeri per andare avanti anche senza Forza Italia, Brunetta taglia corto: è falso, nei gruppi parlamentari il Pd è in minoranza. Tanto alla camera quanto al Senato. Renzi vuole metterci alle strette con un atteggiamento tra lo sbruffone e il ricattatorio. L’obiettivo finale è quello di fregarci il consenso. Il sì alla riforma del Senato arriverà solo alle condizioni che ho detto”.
“Se Renzi pensa di avere un rapporto leonino con i suoi contraenti, come siamo noi, si sbaglia e di grosso – spiega l’esponente azzurro – Non siamo mica D’Alema noi. O Renzi approva l’Italicum prima di Pasqua, dando il segno di volere mantenere gli impegni, oppure Renzi dimostrerà di non avere i numeri al Senato e non avendo i numeri al Senato sarebbe un po’ ridicolo che millantasse Def, tagli all’Irpef, riforma del Senato, tagli all’Irap e così via. Le sue si saranno dimostrate balle, balle cosmiche”.
“Il patto Renzi-Berlusconi dipende da Renzi – aggiunge Brunetta – Se Renzi pensa di avere un rapporto leonino con i suoi contraenti, come siamo noi, si sbaglia e di grosso. Non siamo mica D’Alema noi”, conclude Brunetta.