Mancano tre giorni all’ora X: mercoledì il governo presenterà il Def, il documento economico e finanziario dello Stato in cui il premier Matteo Renzi è chiamato a dare quelle risposte che in tanti si attendono. Dove si trovano le coperture per il promesso bonus di 80 euro in busta paga per ogni dipendente italiano che dovrebbero scattare a partire dalla busta paga di fine maggio?
Un lavoro duro tanto che Renzi ha rinunciato al suo week end a casa, in famiglia a Pontassieve, e già da ieri è tornato al lavoro sui ‘dossier’ di palazzo Chigi. Messa mattutina in via del Corso e dopo chiuso negli uffici della Presidenza del Consiglio (dove ha trovato il tempo per un colloquio di un’ora con il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini e dove potrebbe arrivare anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan).
Le indiscrezioni sui testi finanziari che mercoledì saranno presentati, si rincorrono. Sarebbe del 5% la riduzione dell’Irap (l’imposta sul reddito delle imprese) che il governo riuscirà a realizzare quest’anno con l’aumento dell’aliquota, dal 20 al 26% sulle rendite finanziarie (titoli di Stato esclusi) e dovrebbe scattare dal 1° luglio. Il taglio annunciato del 10% arriverà non prima del 2015. Ancora incerte le modalità per la riduzione del prelievo: potrebbe avvenire con un taglio dell’aliquota o con l’aumento delle deduzioni base legate al costo del lavoro.
Il Def comunque conterrà la specifica del mancato sforamento del deficit che quest’anno dovrebbe attestarsi sul 2,5% come previsto dal governo Letta puntando ad un abbassamento all’1,8% nel 2015. Su questo punto, i tecnici dell’Economia, attendono i dati Istat sul deficit ma anche sui consumi del quarto trimestre del 2013 che domani saranno diffusi ufficialmente.