Sono a rischio in vista della stagione estiva dieci treni Intercity attivi in nove regioni italiane. In particolare si tratta di Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Liguria, Umbria e Campania. Lo ha reso noto il sottosegretario ai trasporti e infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro.
Rispondendo ad un’interpellanza urgente alla Camera, il sottosegretario ha spiegato come Trenitalia abbia “comunicato al Ministero dei trasporti la sua intenzione di sospendere l’effettuazione in regime di mercato”, cioè senza sovvenzioni pubbliche, di altri dieci Intercity.
Secondo Ferrovie dello Stato, questi dieci treni, ha illustrato ancora De Caro, presentano “un rapporto costi/ricavi fortemente negativo, con perdite rilevanti”, che rende “insostenibile” mantenere attivo il servizio dal punto di vista finanziario.
Poi Trenitalia si è affrettata a precisare in una nota che “contrariamente a quanto diffuso oggi dai media, per nessuno dei 10 InterCity ‘a mercato’, oggetto di un’interrogazione parlamentare, è stata programmata la cancellazione al cambio orario di giugno”.
La società ha sottolineato ancora che “prima di intraprendere nuove iniziative in ordine ai suddetti treni, attenderà gli esiti delle analisi del Ministero delle Infrastrutture per valutare, successivamente, assieme alle Regioni interessate, le eventuali azioni conseguenti”.
“A differenza di tutti gli altri treni InterCity che rientrano nel Contratto di Servizio con lo Stato, per i quali la differenza tra costi di esercizio e ricavi da biglietti e abbonamenti è compensata da un apposito corrispettivo, – ha spiegato ancora Trenitalia nel comunicato – i 10 InterCity in questione sono invece effettuati a mercato a totale carico di Trenitalia, che per questi treni ha registrato nel 2013 perdite per quasi 30 milioni di euro l’anno”.
Preoccupate le associazioni dei consumatori, secondo le quali la decisione di sopprimere le corse sarebbe stata già presa: “Gli Intercity – afferma il Codacons – usciranno definitivamente dalla rete ferroviaria al termine del mese di giugno per essere in parte sostituiti da servizi di trasporto locali”. Non solo, ha precisato l’associazione: “Non è vero che gli Intercity servano solo flussi pendolari per tratte limitate, paragonabili al trasporto ferroviario locale gestito dalle regioni. È solo una scusa per eliminarli e per completare la strategia di Moretti di costringere gli italiani a prendere i treni super veloci, pur se non hanno alcuna necessità di dover raggiungere una destinazione a tempo di record, pagando prezzi sempre maggiori, esorbitanti”.