Un uomo di 82 anni, un imprenditore edile, ha ucciso il socio, la moglie e poi si è ucciso. Tutto è accaduto in pochissimo tempo.
L’omicida-suicida, Domenico Magrì, originario di Catania, era passato a prendere il socio, Carmelo Orifici, 69 anni, originario di Messina, per andare in cantiere in via Monviso a Segrate. Una volta giunti sul luogo di lavoro, Magrì ha sparato al collega. Poi è tornato a casa, in via Padre Kolbe 10 a Bottanuco, frazione di Bergamo, e con la stessa pistola ha ucciso la moglie, Maria Artale, 82 anni, su una sedia a rotelle, e si è tolto la vita.
Il corpo senza vita di Orifici, conosciuto in città per essere il fratello dell’ex sindaco ed ex assessore all’Urbanistica, è stato ritrovato dal figlio, Antonio, che lavorava con loro. È stato proprio il figlio ad avvertire i carabinieri e a dare l’indirizzo di casa del socio di suo padre. Ma i carabinieri, giunti a Bottanuco, hanno trovato Magrì in un lago di sangue con a fianco, ancora seduta sul divano, la moglie, morta anche lei.
Pare che ci sia un movente economico alla base del tragico duplice omicidio. Secondo quanto è emerso dalle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal pm di Milano, Tiziana Siciliano, l’assassino-suicida stava liquidando le quote della società costruita decenni fa insieme con Orifici. “La vertenza tra Magrì e Orifici andava avanti da tempo, la situazione si era esasperata”, dicono gli investigatori.